Il Consiglio Comunale di Cuneo ha approvato un ordine del giorno che sollecita Regione ed ASL a mettere in atto, in tempi rapidissimi, tutte le strategie necessarie a sbloccare il problema della liquidità per quanto riguarda i debiti pregressi nei confronti del Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese. Questo per non compromettere ulteriormente la continuità dei servizi o la chiusura ed inoltre per consentire il pagamento di quanto dovuto ai fornitori, ma soprattutto ai lavoratori delle cooperative i cui stipendi sono fortemente a rischio. Una situazione estremamente grave, più volte sottolineata, ma che ora rischia di giungere a livelli di “non ritorno”. Il credito vantato dal Consorzio di Cuneo nei confronti dell’ASL è di poco meno di 12 milioni di euro, quello del Consorzio Monviso Solidale di oltre 4 milioni di euro. In totale l’ASL CN1 é debitrice nei confronti dei 4 Consorzi Assistenziali e delle due Comunità Montane di propria competenza territoriale di una cifra che supera di poco i 21 milioni di euro. Una realtà insostenibile, causata da una concatenazione di mancate erogazioni che si riflette pesantemente sugli anelli più deboli: le cooperative sociali che assicurano i servizi, i dipendenti delle stesse ed i fornitori. E’ alto il rischio di ripercussioni pesanti sugli utenti, che sono soggetti di per sé già deboli trattandosi di portatori di handicap anche grave e gravissimo, d’anziani non autosufficienti e di soggetti che usufruiscono di basilari servizi assistenziali. La stessa coesione sociale rischia, in condizioni di tale portata, di essere messa a repentaglio. Non può, infatti, risultare sufficiente l’intervento recente dei Sindaci e delle Amministrazioni Comunali che, nonostante le gravi difficoltà di bilancio, con grande senso di responsabilità, hanno di recente fatto fronte alla situazione d’emergenza incrementando le quote capitarie. E’ necessario un intervento urgente da parte della Regione e dello Stato stesso, perché vengano rispettati gli impegni assunti, oltre tutto relativi ad esercizi già chiusi da tempo, trasferendo le somme dovute che già erano state notevolmente ridimensionate.
Beppe Tassone