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14/12/2017Gabriella Serravalle Press
 
 
ALLA PRIMA DELLA SCALA 2017 DOMINA IL ROSSO E L'ABITO DEDICATO ALLA LOTTA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE DI PIERRE PRANDINI
 
 


Alla prima del Teatro alla Scala edizione 2017 di Andrea Chénier è stato il colore rosso a dominare.
La nuance scarlatta si ispira infatti alla Rivoluzione e quindi al tema di Chénier.

Tante le signore che hanno deciso di indossarlo: Natasha Stefanenko si è presentata tutta fasciata in una un modello rosso fuoco di Antonio Riva, anche Lavinia Biagiotti sceglie il rosso, rosso pure per Margherita Buy ed il soprano Silvia Colombini.

Lo stilista Pierre Prandini quest'anno era presente con sei abiti indossati rispettivamente da Marinella di Capua, Cesarina Ferruzzi, Anna Pianta, Giulia Floriani, Marisa Magri e Silvia Colombini.

Il “soprano d'arti” Silvia Colombini oltre ad indossare questo meraviglioso abito ampio e sognante in velluto rosso firmato Pierre Prandini si è dipinta sul petto sul petto la scritta “Rinasci dalla dignità” a voler celebrare questa battaglia che in Italia viene celebrata in una giornata, il 25 novembre, ormai entrata nel calendario delle manifestazioni più importanti.

E' stato quest'ultimo abito a stupire e ad attirare l'attenzione dei presenti in sala, dei fotografi e dei giornalisti che il giorno dopo la prima ne hanno riportato immagine e commenti su tutte le più importanti testate nazionali.

Un abito rosso che il giovane e talentuoso stilista milanese ha voluto dedicare alla lotta contro la violenza sulle donne.

Pierre Prandini: “Ho scelto il colore rosso per rendere tributo alla Francia ma soprattutto alla forza della donna, alla passione, all'amore così come voleva essere il messaggio trasmesso dall'opera. Dedicare un abito alla lotta contro la violenza sulle donne è stato un voler dare un messaggio forte in una serata dove tutti i riflettori sono puntati sul Teatro La Scala di Milano. Ho scelto un abito studiato nei minimi particolari che esaltasse la femminilità, la forza ed il carattere esplosivo della donna che lo ha indossato”.

Silvia Colombini: “Il mio - ha spiegato - è un messaggio contro la violenza sulle donne, perché nel terzo atto di quest'opera di consuma un tentativo di stupro. Il vero amore non toglie mai la dignità”.

Un gesto dal forte valore simbolico che ha voluto richiamare l'attenzione dei mille riflettori ogni anno puntati sull'occasione mondana di Sant'Ambrogio per una causa nobile affinché la prima alla Scala quest'anno non fosse ricordata solo per gioielli, lusso e pellicce.

 


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