Si è costituita lo scorso 11 febbraio presso la sede provinciale l’Associazione Produttori Olivicoli del Verbano Cusio Ossola.
Sette i soci fondatori, ma almeno una decina sono i ‘principianti’ e simpatizzanti che a breve inoltreranno la richiesta di adesione a questo sodalizio volto a promuovere un’attività agricola fin qui condotta sperimentalmente da alcuni appassionati locali di olivicoltura. Pratica sorprendente in zona prealpina, ma per nulla senza precedenti: storici e geografici.
Documenti datati attorno al Mille menzionano oliveti sul Montorfano e in Ossola, e altri, ne testimoniano la presenza nel periodo che va dal X al XV secolo a Cannero Riviera, Ghiffa, l’Isola Madre e sul Lago d’Orta.
Questo per dire che le condizioni di clima e suolo del Verbano Cusio Ossola sono tutt’altro che incompatibili con queste coltivazioni e possono conciliarsi con una produzione di olive e olio che ha già maturato una significativa esperienza in tempi recenti in altre zone del Nord Italia: dal Lago di Garda alla Valtellina, da quello di Como all’Iseo.
“L’olivicoltura sul Lago Maggiore è attualmente una piccola realtà portata avanti sia da agricoltori professionisti che amatoriali, tutti accomunati da grande passione. A tutt’oggi – fa sapere l’Assessore all’Agricoltura Germano Bendotti – consta di circa 1500 piante di olivo, distribuite nella fascia lacustre che interessa i comuni di Verbania, San Bernardino, Oggebbio, Stresa, Baveno, Brovello Carpugnino, Cambiasca, Miazzina. Produzione limitata nel numeri ma con tanta voglia di crescere, la conferma viene dalla partecipazione ai corsi, gratuiti, di olivicoltura che abbiamo organizzato lo scorso anno”.
“L’olio prodotto nell’annata 2010 ammonta a circa 300 litri. Da un punto di vista organolettico è eccellente: molto leggero e con caratteristiche interessanti. Le cultivar più diffuse in zona sono quelle che si adattano meglio al clima prealpino: Frantoio, Leccino e Pendolino. Il primo in zona ad aver recuperato questa attivata è il Dottor Sommaruga con 120 ulivi messi a dimora già da alcuni anni a Cavandone, sul Monterosso. Frantoio ancora non ne abbiamo, ma ne esistono di mobili che potrebbero fare al caso nostro nel momento in cui si raggiungessero livelli produttivi sufficienti a giustificare la spesa. Sappiamo che il comune di Pisano, nel Vergante, sta lavorando alla realizzazione di un frantoio comunitario e all’inizio si potrebbe pensare a un conferimento delle olive lì, perché molto vicino. Questo perché tra raccolta e spremitura, per garantire un prodotto di qualità, non devono passare più di 24,48 ore ” spiega la dottoressa Michela Berra, tecnico del servizio agricoltura della Provincia che ha svolto tra gli olivicoltori locali un’azione di tutoring che ha portato alla costituzione dell’Associazione.
“La Provincia, così come i soci fondatori di quest’Associazione, si pongono l’obiettivo di incentivare in zona questa coltivazione con due finalità principali: il recupero ambientale e paesaggistico di terreni e terrazzamenti e la messa a punto di una produzione apprezzabile in termini qualitativi, con l’ambizione di poter candidarsi nel giro di qualche anno al conseguimento del marchio ‘Olio del Lago Maggiore’. Consapevoli che non si può essere competitivi sul piano della quantità, siamo però convinti che un prodotto di nicchia di questa natura può essere un traino ai fini della promozione del territorio” commenta il Presidente Massimo Nobili.
L’Associazione Produttori Olivicoli del Verbano Cusio Ossola si propone infatti di favorire il ripristino di terreni marginali e incolti, attuare programmi di aggiornamento e perfezionamento tecnico degli operatori, informare sulle possibilità di accesso a eventuali finanziamenti pubblici, sostenere la diffusione di metodi di buona pratica agricola, miglioramento qualitativo e promozione commerciale delle produzioni.
“Ringraziamo la Provincia per averci stimolato a costituire questa Associazione che raggruppa persone che dedicano all’olivicoltura il terreno e il tempo a disposizione, tutti comunque animati dalla volontà di mettere in campo ‘buone pratiche’. Con un censimento – spiega la portavoce dell’APO del VCO Renata Lodari, che ha ulivi messi a dimora in terreni di famiglia a Bieno – si è verificato quali sono le varietà che meglio rispondono alla caratteristiche di superfici coltivabili complicate. Ed è qui che sta soprattutto il valore di questo nostro lavoro: saremo produttori di piccole quantità ma partecipi di un grande risultato se, ricostruendo muretti a secco, sistemando terrazzamenti, ripulendo appezzamenti, riusciremo a valorizzare quello straordinario patrimonio che è il nostro paesaggio”.
Ufficio Stampa Provincia Verbano Cusio Ossola
Cristina Pastore tel. 0323-4950.206
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