Votato all'unanimità – dopo aver accolto un emendamento proposto da Vittoria Albertini di Italia dei Valori – l'ordine del giorno con primo firmatario il Capogruppo del Popolo della Libertà Lucio Pizzi.
Il Consiglio Provinciale convocato ieri sera al Forum di Omegna si è così concluso con l'approvazione di un articolato dispositivo che impegna il Presidente della Provincia Massimo Nobili a tenere alta l'attenzione sull'evolversi della vertenza Lagostina, continuando gli sforzi congiunti con le altre istituzioni (in primis Regione e Organizzazioni Sindacali) per sostenere soluzioni che mantengano gli attuali livelli occupazionali. In gioco 73 posti nello stabilimento omegnese della celebre azienda cusiana, dal 2005 di proprietà del gruppo francese SEB.
L'impegno a cui si vuole dare corso prevede inoltre l'istituzione – rispondendo alle linee guida contenute nel Piano Generale di Governo in via di ultimazione – di un Tavolo per lo Sviluppo, che chiami a raccolta le forze vive del territorio intenzionate a intraprendere nuovi percorsi imprenditoriali e che al contempo anticipi e gestisca le emergenze occupazionali del VCO, anche attivandosi presso la Regione per garantire eventuali integrazioni salariali.
Rassicurazioni su questo punto sono giunte in tempo reale dall'Assessore Regionale al Welfare Angela Migliasso, intervenuta alla seduta chiarendo che, sebbene in un momento esplosivo di ricorso alla cassa integrazione (nel VCO in un anno schizzato al + 918%), ci siano garanzie di copertura fino a tutto il 2010. Questo anche per Lagostina, nonostante abbia più volte ricorso agli ammortizzatori sociali, il quale, però, deve risultare subordinato – ha dichiarato – alla presentazione alle parti sociali di un Piano Industriale credibile, in grado di garantire il mantenimento del ciclo produttivo ad Omegna.
L'ordine del giorno votato all'unanimità dal Consiglio Provinciale del VCO dà mandato al Presidente di incontrare gli Istituti Bancari per verificare la possibilità che accordino maggior fiducia alle aziende del territorio affinché non solo superino il momento di grave crisi ma possano guardare oltre, verso nuove opportunità d'impresa. In quest'ottica va iscritto il conseguimento di strumenti a sostegno degli investimenti per supportare l'eccellenza di settori tradizionali quali quelli del casalingo.
Non da ultimo: l'Assise Consigliare ha impegnato il Presidente nel condurre trattative su diversi livelli per rendere il nostro territorio più appetibile all'insediamento di nuove imprese. Ad esempio attraverso incentivi che portino all'abbattimento di costi aziendali come quelli energetici.
Una serie di obiettivi da rappresentare al Governo Centrale attraverso l'azione dei Parlamentari Locali.
Per il Presidente Nobili è infatti ormai tempo di fare ‘lobby' in favore del VCO dandoci obiettivi concreti, politicamente e territorialmente condivisi. “Il Piano Generale di Sviluppo per i prossimi cinque anni, che licenzieremo con il passaggio in Consiglio entro la fine mese vuol dar corso, – ha spiegato Nobili - a interventi che sveltiscano le pratiche burocratiche a carico delle aziende, che accelerino da parte nostra i pagamenti alle imprese fornitrici di servizi, che attraggano nel VCO con vantaggi sui costi d'impresa nuovi insediamenti industriali, soprattutto quelli ad alto contenuto innovativo e legati alla logistica avanzata. Ma per farlo – come ha sottolineato nel suo intervento il consigliere Cattaneo – c'è bisogno di giungere nell'immediato a una nostra autonomia amministrativa, con trasferimenti alla Provincia di nuove risorse e deleghe”.
Il Consiglio Provinciale di ieri ad Omegna ha avuto un ampio prologo in cui hanno preso la parola Organizzazioni Sindacali, Amministratori Locali (tra i primi a parlare gli Assessori Provinciali Marchioni e Franzi, il Sindaco di Omegna Quaretta, i Consiglieri Regionali Travaglini e Barassi) e Associazioni di Categoria che hanno delineato la delicata situazione che in questo ultimo periodo si è venuta a delineare per Lagostina, allargando lo sguardo alle preoccupanti ricadute delle crisi globale sul tessuto produttivo locale.
Da più parti la delusione e rammarico per l'assenza tra gli interventi di rappresentanti dell'Unione Industriali del VCO e dei vertici di Lagostina/Seb.
“Mi spiace davvero perché questa Provincia deve dare prova di sapere fare squadra e senza sinergia non si va da nessuna parte. In più – evidenzia Nobili – abbiamo bisogno di individuare un interlocutore con cui mantenerci in stretto contatto. Nel rispondere alla mia lettera inviatagli nei giorni scorsi, il Vicepresidente del Gruppo SEB mi ha assicurato la massima disponibilità a discutere con i Sindacati il piano di ristrutturazione, che ritengono indispensabile ma che vogliono contenere il più possibile nel suo impatto sociale. Domani avrà luogo un primo incontro tra rappresentanti dei lavoratori e azienda e da parte nostra di certo non cala l'attenzione su una trattativa incalzante su più fronti che come primo risultato ha portato al congelamento della procedura di mobilità annunciata”.
“Chiedere alla proprietà di tutelare il marchio Lagostina attraverso la gestione e il coordinamento dello sviluppo autonomo del marchio stesso in Italia e all'estero” è il punto con cui è stato integrato l'ordine del giorno su richiesta – condivisa da tutto lo schieramento di centro-sinistra – di Vittoria Albertini (IDV). Questo per contrastare quello che da Sindacati e RSU è stato evidenziato come mossa scorretta e controproducente di SEB, che al momento dell'acquisizione prometteva investimenti mirati per la promozione commerciale dei prodotti Lagostina ma che poi procedeva con lo smantellamento della rete, centralizzando tutto a livello di marketing di Gruppo. Con le conseguenze – più volte rimarcate – di una contrazione delle quote di mercato del marchio cusiano.
“Credo davvero che la peculiarità del nostro territorio fatto di montagne e acqua sia un punto di forza da spendere sul piano di una ripresa industriale ma va rimarcato a chiare lettere che questo sfruttamento deve creare occupazione e non solo arricchimento individuale” ha sottolineato Liliana Graziobelli (PD) che ha posto l'attenzione sulla necessità per la politica di spingere verso la creazione di filiere innovative che sul lungo/medio periodo possano sostituire le produzioni ormai mature.
In chiusura Michele Marinello (capogruppo Lega Nord) ha posto l'accento su come di fronte una situazione così ampia e complessa gli enti locali abbiamo un risicato margine di manovra. Possibilità di azione si circoscrivono nell'accorciare i tempi di iter burocratici e investimenti. Questi ultimi troppo spesso bloccati dal patto di stabilità. “La Provincia può dunque affiancare l'ANCI e l'UPI nell'ottenere deroghe allo sforamento quando si hanno i soldi in cassa, per far girare l'economia con pagamenti e investimenti senza rischiare l'anno dopo di incorrere nel blocco all'accesso dei mutui”.
Necessario per Marinello anche giungere a una revisione dei redditi minimi definiti dai parametri ISEE su cui si strutturano gli aiuti sociali alle famiglie più bisognose, che in questi mesi di crisi sono aumentate nel numero in modo allarmante.
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