Caro Sergio, caro Stefano,
Vado dritto al nocciolo del discorso. A differenza del fronte No Tav, e a differenza di alcuni illustri esponenti del vostro partito, non ritengo che l'opera sia sostanzialmente inutile, non ritengo che le solite aziende abbiano vinto gli appalti dei sondaggi esplorativi, non ritengo che la Tav sia un boccone appetitoso per le cosche mafiose attive in Piemonte e nemmeno scendo in piazza a braccetto con i black bloc. Avrei potuto dire e fare tutto questo, magari per lisciare il pelo all'elettorato di centro sinistra in buona parte ostile all'opera, ma non l'ho fatto per correttezza ed onestà intellettuale. Chiarite queste doverose premesse sottolineo che nella mia lettera precedente non ho messo in discussione l'apertura del cantiere esplorativo, anche in questo caso a differenza degli esponenti No Tav e di molti rappresentanti del Pd. Anzi, penso di essere uno dei pochi ad aver detto che arrivati a questo punto il cantiere va aperto. Ma proprio perché si tratta di un sondaggio esplorativo è importante continuare a dialogare, senza sposare posizioni ideologiche dell'una e dell'altra parte. Aspettiamo gli esiti del sondaggio esplorativo e nel frattempo proseguiamo la buona opera di confronto porata avanti dall'Osservatorio. Alzare i toni serve solo ai violenti.
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