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31/08/2011Provincia Verbano Cusio Ossola
 
 
CONSIGLIO PROVINCIALE UNITO IN DIFESA DELLE PREROGATIVE DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
 
 
Consiglio Provinciale riunito questa mattina a Villa San Remigio per il voto dell’ordine del giorno - approvato all’unanimità con la sola astensione di Cristian Scatamacchia (Rifondazione – Com. Italiani) - a sostegno delle prerogative territoriali del Verbano Cusio Ossola, opponendosi all’articolo 15 del decreto legge n. 138 dello scorso 13 agosto che prevede la soppressione delle Province inferiori ai 300 mila abitanti o con un’estensione inferiore ai 3 mila km quadrati. La seduta – allargata ai Parlamentari e Consiglieri Regionali locali – si è aperta con una riunione dei Presidenti di Giunta e Consiglio e i capigruppo per alcune modifiche a un documento concordato negli scorsi giorni, alla luce di quanto emerso nel vertice di ieri delle principali forze di Governo, dal quale sono emerse radicali modifiche alle misure decise con la ‘manovra di Ferragosto’. Tra queste l’abolizione con legge costituzionale di tutte le Province italiane, contestualmente al dimezzamento dei Parlamentari. “Non dobbiamo difendere ad oltranza una posizione se i soggetti, e la comunità stessa, che vent’anni fa vollero la nascita di questa Provincia, e che rappresentano le diverse voci sociali e produttive del territorio, oggi restano silenti di fronte alla sua abolizione. Dobbiamo a questo punto aprirci a un confronto – ha detto in apertura di dibattito il Presidente Massimo Nobili - ipotizzando scenari diversi in cui però inderogabilmente il Verbano Cusio Ossola possa vedere rappresentate le sue istanze e mantenere le proprie prerogative d’identità. Per ottenere questo risultato bisogna però, più di prima, superare le divisioni che ci indeboliscono. Lo stralcio della riforma delle autonomie locali dalla manovra finanziaria era stata richiesta sia da UPI che UPP. C’è quindi soddisfazione nell’apprendere che questo è stato recepito a livello governativo. Lo riteniamo il percorso più giusto e corretto che da subito va affrontato con un confronto diretto con la Regione. Il 1° settembre sarò a Roma ad una nuova riunione dell’UPI, intanto domani sarò a Calalzo di Cadore per una nuova riunione con le ‘sorelle’ alpine e transfrontaliere di Belluno e Sondrio, con le quali siamo accomunati dalle stesse problematiche e opportunità di crescita” ha continuato il Presidente Nobili.
Il Presidente Nobili ha ringraziato tutti i capigruppo per il contributo dato alla redazione del documento con il quale lo si impegna, a fronte dello stralcio della riforma delle autonomie locali dal decreto legge n. 138 e della sua attuazione attraverso una legge costituzionale, a “rivedere in modo coerente le dimensioni di tutte le Province, così che in ogni Regione sarà possibile scegliere quali accorpare, come modificarne i confini e quali eliminare, istituendo le Città Metropolitane. Con un processo non calato dall’alto, ma rispettoso delle esigenze delle Comunità e dei Territori”. “Viviamo una situazione singolare; – ha esordito Paolo Ravaioli (Lista Ravaioli) – pochi mesi fa discutevamo di una possibile autonomia, adesso di una possibile chiusura. Cambiamenti rapidi a causa di una manovra che ha prodotto il caos. E’ vero ci sono stati reazioni tiepide e deludenti da parte dei soggetti del territorio e dai cittadini, anche a causa di distanze tra varie aree del territorio acuite dal nodo riesploso della pianificazione sanitaria. Ecco il primo passo per un primo processo di riorganizzazione amministrativa è questo: far riappropriare la popolazione di un senso di identità condivisa”. “Il Partito Democratico – ha rimarcato il capogruppo del PD Pino Greco – riconosce l’importanza delle Province, uno dei tre livelli di Governo e ci interroghiamo sui motivi per cui all’occhio dell’opinione pubblica tutti i mali sono concentrati sugli enti di dimensione più piccola, quelli in cui la democrazia si esercita a più basso costo. Non c’è stata levata di scudi a favore di questo nostro ente, ma una ripresa dei campanilismi. Eppure i cittadini devono avere la consapevolezza che se se ne va la Provincia, con lei se ne vanno dal territorio gli uffici decentrati dello Stato, con tutto quello che ne consegue a livello di servizi e presenze. E così più che mai fondamentale rivendicare il ruolo che un ente intermedio come la Provincia svolge nel rappresentare le peculiarità del territorio”. “Non difendiamo né poltrone, né campanile ma non possiamo pensare che ritornando alla provincia originaria l’Ossola potrà essere più rappresentata, e lo dico da amministratore ossolano. Dobbiamo essere consci che comunque vadano le cose dobbiamo insistere per l’esistenza di un ente intermedio in cui questo nostro territorio abbia la giusta rappresentatività. Si fosse applicato il federalismo prima, gli sprechi che adesso si vogliono eliminare, non ci sarebbero più da tempo” – ha precisato il capogruppo della Lega Nord Alessio Lorenzi. Da parte di Vittoria Albertina (Italia dei Valori) una precisazione sulla propria posizione che la porta a votare favorevolmente l’ordine del giorno nonostante l’IdV in questi giorni abbia avviato la raccolta firme per la soppressione di tutte le Province. “Si tratta di un documento serio che sostiene una revisione complessiva degli enti locali e questo in favore di migliori servizi e meno costosi per i cittadini. Bisogna avere in un momento grave e complesso come questo una visione a lungo termine anche se questa comporta scelte difficili”. Per Sebastiano Gallina (capogruppo Popolo delle Libertà) ci si deve impegnare in una revisione degli enti preposti al governo di area vasta senza confliggere con le sacrosante prerogative e aspettative del territorio. Serve un richiamo alla responsabilità di tutti e cominciare a rivedere l’impianto degli enti locali piemontesi sedendosi da subito a un tavolo con la Regione, con regole che vanno fatte in tempo di pace. Ha poi preso la parola l’On. Marco Zacchera, Sindaco di Verbania, rivolgendo un invito all’Amministrazione Provinciale. “Io quando si è fatta la Provincia del VCO c’ero e mi ricordo quanto sia stato difficile spuntare questo risultato. Adesso il rischio maggiore che si corre è che i servizi tanto duramente conquistati vadano persi. Quello che chiedo alla Provincia è approntare un piano programmatico in cui sia lo stesso territorio a farsi portatore di una proposta di revisione istituzionale, di dimensione ottimale dei servizi e delle competenze, raccomandando di non cadere nella trappola dell’eccessiva burocrazia e dimostrando in pratica che la Provincia serve davvero”. Presente anche il consigliere regionale e capogruppo regionale del PD Aldo Reschigna che ha rammentato come dalle decisioni assunte dal Consiglio dei Ministri in queste ultime settimane escano massacrate nella percezione comune le Province. “Si salvano le municipalità ma non le Province, quindi se davvero devono essere abolite – così come dimezzati i Parlamentari – si faccia e si faccia presto, perché il nostro Paese in questo momento non può sopportare l’incertezza. Quello che per il VCO deve a questo punto essere prioritario è riacquistare il senso dello stare insieme, recuperare sul piano delle motivazioni la dimensione e il valore di un territorio omogeneo e con la sua specificità”. “Pur apprezzando lo spirito e il contenuto di questo ordine del giorno non posso votarlo e mi asterrò perché c’è contraddizione in termini tra quanto in questo documento viene asserito e sottoscritto da una maggioranza e le decisione assunte dalle stesse forze politiche al Governo. Non si capisce chi svolgerà le funzioni delle Province e che futuro avranno i loro dipendenti” ha dichiarato Cristian Scatamacchia di Rifondazione Comunista – Comunisti Italiani. Giulio Lapidari (PdL) ha ricordato all’assise come da cusiano all’inizio degli anni Novanta facesse parte di un gruppo politico che contestava la definizione dei confini nell’istituenda Provincia: “calati dall’alto in modo trasversale. Li consideravamo un motivo di debolezza e il tempo purtroppo ci ha dato ragione”. Per Diego Brignoli (PD) si è in un momento di estrema confusione e incertezza sul piano delle deleghe e funzioni decentrate dal quale bisogna al più presto riemergere. A Valerio Cattaneo (PdL e Presidente del Consiglio Regionale) l’intervento conclusivo della seduta consigliare. “Anche se non prevedo un iter veloce e semplice per la legge costituzionale di dimezzamento dei parlamentari e abolizione delle Province, c’è comunque la consapevolezza che in un momento di crisi protratta come questo nulla potrà tornare come prima. Una seria revisione dell’architettura istituzionale dello Stato è un primo passo importante per riconquistare la fiducia della gente. Intanto va subito avviato il percorso per definire ciò a livello regionale. Già il prossimo 19 settembre verrà convocata per la prima volta il neo costituito Consiglio delle Autonomie Locali del Piemonte, un organismo costituzionale e statutario – al 10% formato da rappresentanti del VCO – che sarà protagonista in questa riassetto amministrativo del territorio”.
 

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