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ARTE E CULTURA - MOSTRE Precedente  Successivo
 
11/10/2011Provincia Verbano Cusio Ossola
 
 
4° MOSTRA POMOLOGICA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
 
 
Mele e pere di antiche varietà, recuperate in questi anni grazie a un progetto sostenuto dall’Assessorato Provinciale all’Agricoltura e realizzato dalla Cooperativa Sociale Il Sogno, in vetrina con la quarta Mostra Pomologica del Verbano Cusio Ossola che si terrà a Domodossola al Collegio Rosmini il prossimo venerdì 14 e sabato 15 ottobre. Se l’esposizione di frutti e piante, coltivate nel territorio e dalla collezione del ricercatore Marco Maffeo dell’Istituto Fojanini di Sondrio e della Scuola Malva Araldi di Bibiana, è il ‘nocciolo’ della manifestazione, a farle da corollario diverse proposte e appuntamenti d’interesse agronomico, artistico e gastronomico. S’inizia alle 10,00 di venerdì con l’inaugurazione e l’inizio delle visite guidate per le scuole con degustazione di sorbetti. Alle 11,30 apertura dell’Osteria del Gusto a cura della Condotta Slow Food Valle Ossola, dove in entrambe le giornate sarà possibile pranzare. Dalle 14,30 alle 16,00, degustazione guidata di alcune varietà di mele piemontesi (che verrà riproposta anche nella giornata di sabato) e a seguire – fino alle 18,00 – laboratorio di pittura per ragazzi a cura dell’Associazione Quantarte. La mostra riapre alle 9,00 di sabato con anche uno spazio di vendita dei prodotti agro-alimentari del territorio nel cortile del collegio e la distribuzione di frittelle di mele. Dalle 13.30 alle 15,30 nel frutteto di un coltivatore dell’Associazione Produttori Agricoli Ossolani avrà luogo una dimostrazione pratica di potatura (con punto di incontro presso la segreteria della mostra). Alle 16,00 l’argomento al centro della manifestazione, ovvero la valorizzazione delle antiche varietà di mele quale contributo allo sviluppo della frutticoltura, sarà il tema dell’incontro-dibattito con cui si concluderà l’evento. La manifestazione è promossa dalla Provincia con l’affiancamento tecnico e operativo della Cooperativa Sociale ‘Il Sogno’ e in collaborazione con la Condotta Slow Food Valle Ossola, l’Istituto Alberghiero ‘Mellerio Rosmini’, la Comunità Montana Valli dell’Ossola e l’Associazione Produttori Agricoli Ossolani. “Questa mostra – spiega l’Assessore Provinciale all’Agricoltura e alla Montagna Germano Bendotti – rende visibile il lavoro compiuto dal 2008 ad oggi con il progetto, che si svilupperà con ulteriori fasi, di recupero del germoplasma frutticolo del Verbano Cusio Ossola. Alla Cooperativa Il Sogno, che ne è il soggetto attuatore ed ha come partner l’Associazione Produttori Agricoli Ossolani, la Provincia in questi tre anni ha assegnato un co-finanziamento di 21 mila euro. L’obiettivo è la salvaguardia della biodiversità attraverso il recupero di cultivar locali di meli e peri a rischio estinzione e la messa a dimora delle varietà più adatte a un mercato di prodotti tipici e alla riqualificazione di terreni marginali”.
“Si è partiti nell’estate del 2008 – fa sapere Antonello Bergamaschi, tecnico agrario della Cooperativa Il Sogno – con la ricerca e raccolta di campioni di varietà locali. Si sono poi individuate le piante madri, prelevate le marze e innestate nel  vivaio della cooperativa a Villadossola , dove poi si è proceduto con la creazione di un campo catalogo per lo studio delle varietà in località Siberia nel comune di Domodossola. Tutta una prima fase nella quale siamo stati seguiti dall’agronoma della Provincia, la dottoressa Michela Berra. Adesso partiamo con una seconda tranche di lavoro che comprende una selezione delle varietà più pregevoli, la loro diffusione con la messa a dimora sul territorio e una campagna di promozione di questi frutti. Intanto già dallo scorso anno, si è stretto un accordo con il servizio mensa delle scuole elementari di Domodossola, che ha consentito ad alcuni produttori dell’APAO di inserire mele locali nel menu dei pasti degli alunni. Mele buone e nostrane che sono un principio per creare interesse attorno a questo nostro progetto a beneficio della frutticoltura locale”.
Ad oggi sono state catalogate 264 piante di melo e poi riprodotte in 5 esemplari per accessione (provenienza) e risultano innestate 1328 piante di mele. Tra le varietà ritrovate: Renetta Ananas, Imperatore Alessandro, Charlamowsky, Commercio, Limunzin, Ruggine Reale, Rosa  Doppia,  Belfiore Giallo,  Belle De Buits, Renetta  Champagne, Calvilla Rossa di  Danzica, Sunaja, Permain D’oro, Zulu  (Pro Frutteti Capriasca  Svizzera), Democrat,  Renetta Stellata, Roter Trier Weinapfel , Gris , Belle  de Boskoop;
85 quelle catalogate  di pere e innestate 364.  Tra le varietà ritrovate: Junker Hans, Curato, Martin Sec,  Butirra Durondeau, Olivier De Serres, Butirra Clairegeau, Decana D’alençon, Ruslen, Piir, Bergamotta  Lucrativa, Butirra  Hardy, Bergamotta d’Esperin. “La Provincia, ricercando il supporto economico di altre partner, sosterrà anche questa seconda fase di questo progetto perché consideriamo la frutticoltura un’attività di nicchia con ricadute positive sotto molteplici aspetti. Può essere, se portata avanti con tecniche moderne e con un approccio commerciale, un’opportunità lavorativa, anche per i giovani, che si coniuga perfettamente con obiettivi di riqualificazione ambientale di terreni in disuso e di produzioni ecosostenibili. Si tratta infatti, per il consumo locale, di frutta a km zero, che porta con sé anche un valore culturale legato alla sua presenza nella dieta dei nostri nonni” rimarca l’Assessore Bendotti. “L’Assessorato all’Agricoltura e alla Montagna della Provincia in questi dieci anni ha inoltre sostenuto, per risorse che complessivamente superano gli 80 mila euro, il progetto di valorizzazione della viticoltura nelle nostre valli. Ciò è avvenuto – ricorda Bendotti - attraverso il lavoro dell’Associazione Produttori Agricoli Ossolani, che si è concretizzato in un percorso, ancora in evoluzione, di recupero dello storico vitigno del ‘prunent’ e di suoi vecchi vigneti, il reimpianto di nuovi cloni di questo ‘nebbiolo’, il miglioramento delle tecniche agronomiche e di vinificazione che hanno già portato al riconoscimento DOP dei vini ossolani”. La Provincia – conclude Bendotti – crede molto in questo settore e ritiene di esercitare in modo efficace quel ruolo di coordinamento, che le deriva dalle deleghe di funzioni in questo ambito, di nuove iniziative nel campo dell’agricoltura che possano essere motivo di sviluppo per il territorio e di lavoro e reddito per coloro che con una scelta meritoria decidono di restare a vivere in montagna. Un impegno che, in un momento in cui l’opinione pubblica in modo qualunquista disconosce l’effettivo ruolo e lavoro dell’Amministrazione Provinciale, sarebbe auspicabile ricevesse segni di apprezzamento da parte di quei soggetti in favore dei quali in questi anni si è collaborato e che con il venire meno della Provincia avrebbero molte meno opportunità di sostegno”.
 

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