Da mesi ormai la situazione dell'EDISU e del diritto allo studio tiene banco sullo scenario della città di Torino e dell'Ateneo torinese, situazione che pare essere senza svolta nè via d'uscita.
Lo scorso anno la Regione ha messo in atto tagli alle borse di studio pari al 70%, lo stesso Consiglio di Amministrazione dell'EDISU a dicembre 2011 non è riuscito ad approvare il bilancio di previsione per quest'anno mettendo il numero "zero" alla voce dei fondi per le borse di studio, alcune voci parlano addirittura di un rischio di commissariamento dell'ente e negli ultimi giorni si è arrivati persino a sfrattare alcuni studenti fuori sede dalle residenze universitarie. La situazione man mano che passa il tempo si fa sempre più drammatica e delicata, per questo riteniamo inutile fare qualsiasi tipo di proclama da politicanti o qualsiasi tipo di demagogia e per questo esprimiamo la nostra solidarietà a tutti gli studenti fuori sede che quest'anno non avranno neanche un soldo per pagarsi gli studi oltre a non avere nemmeno un posto dove alloggiare. Lo scorso mese il Senato Accademico dell'Università di Torino ha deciso di devolvere all'EDISU un importo pari a 10 milioni di euro a sostegno delle borse di studio, la Regione ha annunciato negli ultimi giorni l'intenzione di ridurre gli "sprechi" e i costi di gestione delle strutture EDISU per reperire più fondi possibili da destinare sempre alle borse di studio, solamente il Comune di Torino in tutti questi mesi non ha espresso una sola parola in merito alla situazione nonostante alla conferenza stampa di fine anno il sindaco Fassino avesse annunciato l'intenzione di non aderire ai limiti imposti al Comune di Torino sulla stabilità del bilancio comunale per non diminuire i servizi alla cittadinanza torinese.
Forse sarebbe necessario se anche il Comune di Torino decidesse di prendere posizione in merito offrendo la propria collaborazione all'EDISU e alla Regione col fine di trovare una via d'uscita da una situazione che pare essere un vicolo cieco, potrebbe essere una possibile via d'uscita o comunque un'alternativa più che valida all'ipotesi di permettere ai privati (fondazioni bancarie e aziende) di prendere parte ai finanziamenti delle borse di studio che finirebbero per diventare un "mutuo ipotecario" e che graverebbe non poco sul futuro economico e professionale degli studenti che le ricevono.