1° DIC - Gli oltre 1200 comuni piemontesi possono fare molto per contrastare gli effetti
del cambiamento climatico attraverso pratiche, anche quotidiane, per ridurre i consumi
energetici, incrementare l'uso di fonti rinnovabili, promuovere un uso sostenibile del
territorio, ridurre le fonti di inquinamento, promuovere pratiche agricole e di allevamento
che riducano le emissioni di gas serra.
Per aiutare le amministrazioni locali, in particolare i comuni di minori dimensioni è stata
pubblicata una guida per gli enti locali, frutto della collaborazione nel progetto “RSC
Regions for Sustainable Change” inserito nel programma Interreg IV C Fondo Europeo
di Sviluppo Regionale.
La guida dal titolo “Cambiamento climatico: mitigazione e adattamento nel processo di
Valutazione Ambientale Strategica, gli strumenti e gli obiettivi su scala locale” , è stata
presentata a Torino presso il museo di Scienze Naturali nell'ambito di un seminario
organizzato dalla Direzione Ambiente, settore Compatibilità ambientale e procedure
integrate della Regione Piemonte in collaborazione con l'Agenzia di Sviluppo Langhe
Monferrato Roero (La.Mo.Ro.).
Gli oltre mille comuni piemontesi quindi come “sentinelle” attente e vigili di un territorio
variegato e multiforme come quello piemontese. I lavori sono stati aperti da Stefano
Rigatelli, responsabile del Settore Ambiente e da Luigi Carosso, presidente della società
consortile Lamoro. A illustrare i contenuti e gli obiettivi del progetto RSC, che si avvia alla
conclusione, è stato il direttore di Lamoro, Umberto Fava. La guida agli enti locali è stata
spiegata al pubblico presente dall'autrice Silvia Loffredo, consulente del progetto, mentre
altri esperti, Elena Porro e Giorgio Pelassa della direzione Ambiente e Agricoltura hanno
approfondito alcuni temi sulle risorse più sensibili e vulnerabili alle variazioni climatiche:
l'acqua e il suolo. Francesco Matera ha fatto un quadro complessivo sulle emissioni in
atmosfera di varie fonti di inquinamento: acustico, elettromagnetico, atmosferico. Dei gas
serra immessi nell'atmosfera e per i quali anche le comunità locali possono fare qualcosa
per ridurne i quantitativi sono stati ricordati l'anidride carbonica, il protossido di azoto e il
metano provenienti dal settore dei trasporti urbani, dagli insediamenti industriali e, in parte,
anche dall'agricoltura. Il messaggio trasmesso anche nel dibattito conclusivo è quello di
un'azione sinergica fra enti locali, settori produttivi, cittadini che da una parte salvaguardi
l'ambiente senza penalizzare settori primario dell'economia piemontese, quali per esempio
l'agricoltura.
Gli ambiti dove le politiche comunali possono incidere positivamente per l'ambiente,
attraverso buone pratiche quotidiane approfondite nella guida, vengono ricordati: energia e
risparmio energetico pure nel settore dell'edilizia pubblica, riduzione delle emissioni
inquinanti, politiche per il risparmio dell'acqua, riduzione dell'impermeabilizzazione del
suolo, cura dell'ambiente e delle aree boschive, gestione corretta del ciclo dei rifiuti.
Il volume si completa di una parte normativa e con la descrizione di alcuni interventi di
riqualificazione energetica di edifici pubblici attuati in itinere attraverso il progetto RSC,
quali ad esempio il quartiere Regio Parco di corso Taranto alla periferia Nord di Torino, il
conservatorio Verdi di via Mazzini, la scuola elementare Manzoni di corso Svizzera,
accordi e protocolli d'intesa fra alcuni sindaci della cintura di Torino (estendibili ad altre
aree della regione) per azioni nel campo dell'energia sostenibile.
La Guida sarà consultabile online e scaricabile gratuitamente agli indirizzi: www.lamoro.it
oppure http://via.regione.piemonte.it/documentazione/pubblicazioni/atti_seminari.htm
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