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21/12/2011Politecnico di Torino
 
 
LE BIBLIOTECHE DI ATENEO SEMPRE PIU' HI-TECH LUOGHI DI INCONTRO E DI CONDIVISIONE
 
 
Chi pensa alle biblioteche come a luoghi austeri, freddi, impersonali in cui non è possibile socializzare e con lunghe attese per ottenere i prestiti,  non ha in mente quelle del Poli e in particolare le biblioteche centrali di Architettura (al Castello del Valentino) e di Ingegneria (sede di corso Duca degli Abruzzi). Quest'ultima da oggi è ancora di più luogo di ritrovo in cui gli studenti, ricercatori e semplici cittadini possono trascorrere il proprio tempo in spazi gradevoli, luminosi, dotati di hot spot per la navigazione su internet e in cui non solo la carta (tra cui enciclopedie tematiche e riviste italiane e straniere), ma anche le sempre più ricche risorse digitali possono essere consultate da soli o in gruppo. In corso Duca degli Abruzzi sono infatti stati inaugurati nuovi spazi con poltroncine, tavoli e postazioni informatiche che complessivamente si rifanno agli spazi bibliotecari di nuova concezione che si stanno diffondendo nei campus americani. Le due biblioteche centrali presentano inoltre un sistema informatico all’avanguardia sul territorio piemontese basato sulla tecnologia RFID (Radio Frequency IDentification), che renderà più semplici e veloci le operazioni di prestito, rinnovo e restituzione dei libri. Il possessore della tessera della biblioteca potrà infatti consultare direttamente il catalogo generale e individuare i testi di interesse che verranno attribuiti all’utente che poi userà in autonomia un'apposita stazione informatica per effettuare prestiti e restituzioni, con notevole risparmio complessivo di tempo e di risorse. Infine, è stata aperta al pubblico anche la nuova sala antichi della Biblioteca Centrale di Ingegneria, in cui sono custodite opere storiche di grande prestigio come per esempio l'”Augusta Taurinorum” di Filiberto Pingone, una importante storia della città di Torino stampata nella nostra città nel 1577, e gli “Elementi di Euclide” tradotti e commentati da Federico Commandino, opera stampata a Urbino nel 1575. Lo speciale arredamento della sala antichi è stato reso possibile da un finanziamento della Regione Piemonte.  Juan Carlos De Martin, presidente del sistema bibliotecari di Ateneo ha così commentato: “Sempre di più gli studenti, soprattutto quelli stranieri, lontani da casa, necessitano di spazi comuni e considerano la biblioteca qualcosa di più che il luogo in cui accedere ai testi per lo studio. E’ necessario dunque renderle accoglienti e dotarle della tecnologia necessaria per essere al passo con i tempi.  La flessibilità del sistema che abbiamo adottato permette anche di immaginare nel prossimo futuro un Ateneo che porta la biblioteca anche fuori dal suo luogo fisico attuale, con la possibilità di posizionare postazioni self-service negli spazi comuni. Siamo inoltre orgogliosi che a fianco del supermoderno la comunità accademica e tutti i visitatori potranno fare conoscenza con le nostre radici storiche, grazie alla nuova sala antichi. Sono infatti convinto che il nuovo si affronta molto meglio essendo ben consapevoli di chi si è e da dove si viene.”
In allegato, il comunicato stampa dell’inaugurazione.
 

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