Rete Ferroviaria Italiana ha speso negli ultimi decenni, e sta ancora spendendo, somme notevolissime per apportare migliorie strutturali alla tratta Alba-Asti. La Regione Piemonte fa sapere che intende chiudere l’esercizio delle tratte Alba-Asti ed Alba-Alessandria. Le notizie sono ambedue vere e, messe in parallelo, non possono che creare sbalordimento ed indignazione tra tutti i cittadini di buon senso. La chiusura del traffico su rotaia tra Alba e Castagnole e da qui per Asti e per Alessandria verrebbe giustificata con l’essere questi dei “rami secchi”, cioè privi di utenza e fonte di gravose perdite. Eppure sono nell’ordine di centinaia gli studenti ed i lavoratori che ogni giorno, quando erano in funzione quelle linee, le utilizzavano per giungere ad Alba. Oggi viaggiano su carovane di pullman che ingolfano il già difficile traffico stradale e non aspettano altro che la riapertura della linea ferroviaria.
Vorremmo quindi verificare, attraverso un confronto franco e sgombro da pregiudiziali, le ragioni vere di questa decisione della Regione. La quale costituirebbe un danno molto forte per Alba e per le sue prospettive di sviluppo e soprattutto peggiorerebbe le condizioni di vita e di lavoro di un numero consistente di persone che su Alba quotidianamente gravitano. Inoltre, chiudere una linea ferroviaria che corre nel cuore di un comprensorio in attesa dell’inserimento nel Patrimonio mondiale dell’Unesco e che quindi potrebbe rappresentare una infrastruttura di enorme utilità per un turismo sostenibile pare decisione davvero poco lungimirante. Su questa posizione concordano i cittadini e le amministrazioni dei molti comuni coinvolti. Chiediamo che nessuna decisione venga assunta senza una consultazione seria e che, quindi, l’Assessore regionale ai trasporti convochi urgentemente per parlarne i sindaci interessati e le associazioni che rappresentano gli utenti delle linee minacciate di chiusura.