“Si tratta del primo concreto provvedimento che inizia lo smantellamento della rete ferroviaria piemontese, la rete di Cavour, per centocinquant'anni il vanto del nostro territorio”. Ha commentato così il capogruppo di “Con Sibille per Bra”, Pietro Ferrero, i recenti tagli operati dall'amministrazione regionale al trasporto su ferro, oggetto di una mozione discussa dal consiglio comunale di Bra, nella seduta di ieri martedì 19 giugno 2012. “I Comuni non sono stati interpellati e coinvolti, con un disegno che nasce dalla volontà di far morire a fuoco lento le linee, prima facendo degradare il servizio, poi con la gomma che fornisce servizi sostitutivi apparentemente più efficienti, per accorgersi infine che saltano le coincidenze, che aumentano i tempi di percorrenza, senza aver più la possibilità di tornare indietro, perché le linee ferroviarie non ci sono più, e vedendo nell'auto l'unica alternativa per gli spostamenti” - ha continuato Ferrero, mentre il suo collega di gruppo Christian Damasco si è chiesto “quale sarà l'impatto sull'ambiente e sulla sicurezza delle nostre strade, se sostituiremo treni con autobus. Si è trattato di una razionalizzazione che si è basata su di un unico strumento: il pallottoliere”. Se buona parte della discussione si è persa in battibecchi tra singoli consiglieri (Pietro Ferrero-Gianni Comoglio e Pier Giorgio Pirra-Roberto Russo, con quest'ultimo che, assieme ad altri consiglieri del centrodestra, ha abbandonato l'aula al termine della votazione), il presidente del consiglio comunale Fabio Bailo (La sinistra braidese) ha rammentato come “per la realizzazione delle stazioni e delle linee ferroviarie, privati e comunità si attivarono a metà ottocento per realizzarle a loro spese, attraverso la costituzione di società anonime, prima della nazionalizzazione disposta da Giolitti. Così accadde anche a Bra, con il Comune che contribuì a sostenere tutte e tre le società che vennero realizzate in città per la realizzazione dell'infrastruttura ferroviaria”. Il consigliere Pio Giverso (Pd) ha sottolineato la necessità del mantenimento delle linee ferroviarie con un'integrazione del trasporto su gomma per attuare la raccolta capillare dell'utenza, il capogruppo Pdl Federico Dellarossa ha evidenziato i tanti investimenti fatti su queste linee, la cui chiusura “lascerebbe morire infrastrutture rendendone poi, di fatto, impossibile una ripresa funzionale”, mentre l'assessore ai trasporti Giuseppe Bonetto ha definito “totalmente sbagliata la gestione dei tagli apportati dalla Regione, anche per quanto riguarda i fondi destinati al trasporto pubblico locale, costringendoci a razionalizzare la spesa già nel 2012 pur con contratti di servizio attivati e sottoscritti. Il nostro obiettivo è però quello di non snaturare il servizio”.
“Ogni scelta deve essere contestualizzata nel tempo in cui viene effettuata. Errore madornale fu lo scorporo della società Rfi (la società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce le infrastrutture ferroviarie, ndr), dimostrando come questo bene pubblico non venga gestito molto bene” - ha detto il capogruppo della Lega nord, Valter Bergesio, aggiungendo: “Nel nostro caso si va a sostituire un servizio, non a toglierlo, per altro risparmiando, cosa molto utile di questi tempi. Anche i treni non viaggiano a vapore acqueo, da qualche parte occorrerà produrre energia per farli funzionare”. “Come assessore provinciale ai trasporti ho cercato di far capire alla Regione che era necessario evitare tagli lineari, andando ad incidere solo laddove era necessario” - ha rivelato il consigliere Roberto Russo (Pdl), rimarcando come “oggi è difficile prendere delle decisioni. Nella proposta di mozione vedo solo l'intenzione di opporsi ad una decisione senza rilanciare attraverso una qualche proposta. Ci troviamo però in questa situazione anche perché è mancata una chiara programmazione dei trasporti a livello nazionale, con un forte investimento sulle linee ferroviarie ad alta velocità, dimenticandosi di tutte le altre”. “La mozione trasforma in polemica politica un tema che meriterebbe una seria riflessione, nell'interesse della nostra popolazione. Non è più tempo di letterine ma quello di assumere iniziative forti e condivise” - ha detto invece il consigliere Gianni Comoglio (Progetto Bra) - “anche perchè i disservizi continui sulle linee ferroviarie possono configurarsi come interruzioni di pubblico servizio”.
Nell'ambito della discussione, il consigliere Pio Giverso (Pd) ha chiesto poi informazioni sull'ipotesi di collegamento metropolitano leggero con Torino e Alba. “Proprio questa settimana avremo un incontro con i responsabile dell'agenzia per la mobilità metropolitana torinese per verificare quale attenzione questo progetto di collegamento continui ad avere all'interno dell'organizzazione regionale” - ha detto il sindaco Bruna Sibille, annunciando poi che il comune di Alba ha mantenuto il progetto di collegamento in metropolitana leggera tra le due città nell'ambito del programma territoriale integrato a cui hanno aderito un'ottantina di comuni del bacino di Langhe e Roero, con il capogruppo di “Bra futura” Pier Giorgio Pirra che “se si riducono i collegamenti ferroviari tra Bra e Carmagnola sarà più difficile ipotizzare la realizzazione di una complessa impalcatura come il collegamento metropolitano tra Bra e Torino”. Il consiglio ha approvato poi due mozioni proposte ai Comuni italiani da Legautonomie su rilevanti questioni di finanza pubblica, ovvero sull'applicazione dell'Imu, l'imposta municipale propria, e sulla modifica delle norme che regolano il patto di stabilità interno, “anche in ragione della cifra elevata che i Comuni si vedono bloccata per investimenti e pagamenti” - come riferito dall'assessore alle finanze Giovanni Fogliato. Il capogruppo della Lega nord, Valter Bergesio, ha ricordato infien come “l'attuale governo ha stravolto completamente l'Imu, lasciando al Comune solo l'ingrato compito di fare da esattore, per giunta per conto dello Stato”. Il consigliere Pio Giverso (Pd) ha poi presentato due interrogazioni alla giunta comunale. Nella prima ha chiesto informazioni su come coprire alla vista l'abbattimento di un immobile in piazza Carlo Alberto, nella seconda indicazioni sulle modalità di ancoraggio al terreno delle strutture utilizzate per le manifestazioni o per i dehor. Sulla situazione della centralissima piazza braidese è intervenuta il sindaco, Bruna Sibille, che ha ricordato l'iter che ha portato alla demolizione “per ragioni di sicurezza” di una parte del fabbricato. “Nei prossimi mesi si potrà arrivare all'abbattimento completo dell'immobile” - ha detto il sindaco, ricordando come lo stesso era compreso in un piano particolareggiato di riordino dell'area che si è rivelato poi troppo difficile da attuare per la quantità di privati da coinvolgere. “Il nuovo piano regolatore ha invece suddiviso in tre parti gli interventi, che mi auguro possano portare degli sviluppi” - ha concluso la prima cittadina. Sul tema dei dehor è intervenuto invece l'assessore al commercio Massimo Borrelli, che ha ricordato come “proprio l'attuale amministrazione comunale ha approvato, per la prima volta, un regolamento che mette ordine in un settore che ha necessità di uniformità e coordinamento per il suo impatto sull'arredo della città. In ogni caso è previsto un periodo transitorio di adeguamento che non è ancora terminato, mentre la valutazione sugli ancoraggi viene fatta a seguito della presentazione di un elaborato tecnico valutato dagli uffici. Per le manifestazioni occorre poi anche l'esame da parte di una commissione di vigilanza”.