Basta! Ogni giorno si legge che non ci sono i soldi necessari per gli stipendi dei lavoratori di
questo o di quell'Ente.
E poi, arriva la conferma di quanto abbiamo continuato a dire in questi mesi: gli accorpamenti
delle Province avrebbero comportato sicuramente e inevitabilmente degli esuberi.
Le Comunità montane e molti comuni, come ad esempio quello di Alessandria, si ritrovano
senza soldi così come le Province e le aziende sanitarie.
Dichiarazione, questa, dell'Assessore alla Sanità del Piemonte.
Di mese in mese i lavoratori pubblici vivono nella costante incertezza dello stipendio e del posto
di lavoro, in un Paese che non solo aumenta le tasse e contemporaneamente diminuisce i
servizi, ma che, per la prima volta, applica licenziamenti di massa dei lavoratori pubblici senza
seguire alcuna regola.
Ma credo che sia davvero ora di smettere di addebitare ai dipendenti pubblici i disastri che
continuano ad abbattersi sul nostro Paese.
Credo sia necessario riflettere su quanto sta succedendo, perché non è più possibile e
sopportabile continuare ad andare avanti cosi, e ritengo che i nostri parlamentari dovrebbero
rifiutarsi fermamente di votare riforme che lasciano per strada migliaia di lavoratori, senza più
nessuna prospettiva di futuro lavorativo.
I parlamentari devono chiedere al Governo, così come già fatto dal sindacato, di aprire un
tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per riuscire a evitare che si perdano
irreparabilmente un'enorme quantità di posti di lavoro.
Gianni Esposito, Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL PIEMONTE
Torino, 6 novembre 2012 |