Officine Papage presenta
“Di che famiglia sei?”
Spettacolo teatrale di e con Silvia Elena Montagnini
Da un'idea di Silvia Elena Montagnini e Milena Paulon | Produzione Officine Papage
Spettacolo per bambini, ragazzi ed adulti sul tema delle “nuove famiglie” in cui due bambini, eroi inconsapevoli, superano il muro che divide le famiglie eterosessuali da quelle omosessuali e mettono in atto una piccola rivoluzione
Domenica 31 gennaio 2016 ore 17:00
Teatro Magnetto, via Avigliana 17, Almese (TO)
Ingresso a pagamento con informazioni al fondo del comunicato
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CAMALEONTIKA 2015/2016 è la seconda stagione teatrale organizzata ad Almese (TO) dalla compagnia Fabula Rasa diretta da Beppe Gromi, grazie al sostegno del Comune di Almese, della Fondazione Live Piemonte Dal Vivo e di tutto il pubblico che sostiene questo progetto multicolore.
Il 31 gennaio 2016 è in cartellone lo spettacolo “Di che famiglia sei”, scritto ed interpretato Silvia Elena Montagnini, ideato insieme a Milena Paulon e prodotto da Officine Papage
Lo spettacolo è una metafora per descrivere la società italiana, in cui le divisioni tra coppie eterosessuali e coppie omosessuali sono ancora forti e in cui quest'ultime sono prive di diritti e spesso vittime di pregiudizi.
La scena si apre con uno stendibiancheria chiuso. Una donna entra per stendere i panni e racconta di una città che a lungo ha vissuto fuori dal mondo, perché aveva un muro che divideva le famiglie.
Da una parte quelle formate da un uomo e una donna sposati con figli e dall'altra tutte le altre.
Per fortuna quando inizia il racconto la situazione è stata già risolta. Ma cos'è successo una manciata di anni fa? Quando il muro è stato innalzato e ci hanno divisi? Chi ha risolto la situazione e come?
Martina è figlia di due donne e sta da una parte del muro. Piero è figlio unico di una coppia eterosessuale e sta dall'altra parte del muro. Due bambini, eroi inconsapevoli, con la loro curiosità, la loro voglia di conoscersi, superano il muro e mettono in atto una piccola rivoluzione.
Ma per i ragazzi i pregiudizi e i muri non esisterebbero. I muri vengono costruiti dagli adulti. Il pregiudizio non è innato. Ha origine nelle influenze familiari, ambientali, sociali, e si struttura già dalla prima infanzia. La paura del diverso, di qualcosa o qualcuno che minacci la propria identità si manifesta attraverso l'esclusione di ciò dalla propria vita. Si mette dietro ad un muro. Così non si vede, non si sente e non ci riguarda.
Lo spettacolo si pone l'obiettivo di insegnare a superare i muri attraverso la conoscenza. Imparare l'idea di superare i muri, di riconoscerli prima che mettano radici profonde, anticipando il momento in cui sarà poi più difficile toglierli, fa parte dell'educazione dell'individuo, un'educazione fondamentale per una vita non violenta, aperta e curiosa.