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ARTE E CULTURA - MOSTRE Precedente  Successivo
 
22/09/2017FONDAZIONE ACCORSI-OMETTO
 
 
GIACOMO GROSSO UNA STAGIONE TRA PITTURA E ACCADEMIA
 
Una mostra dedicata a uno dei pittori piemontesi più conosciuti e amati nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento
 
La mostra dedicata a Giacomo Grosso è il secondo appuntamento del ciclo «I Maestri dell'Accademia Albertina», promosso e organizzato dal Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto e dalla Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti e inaugurato, nel 2016, con la rassegna su Andrea Gastaldi.

L'esposizione con oltre 100 opere e curata da Angelo Mistrangelo, si concentra sull'attività pittorica dell'artista, sugli anni d'insegnamento all'Accademia, sulla sua partecipazione ai grandi eventi internazionali e sulla maestria come ritrattista grazie alla quale ottenne maggiore notorietà.

Giacomo Grosso (Cambiano 1860 - Torino 1938) fu uno dei pittori piemontesi più conosciuti e amati nel periodo a cavallo tra Otto e Novecento. Allievo di Andrea Gastaldi e poi, per quarantasei anni, docente di pittura all'Accademia Albertina di Torino, fu Senatore del Regno d'Italia e autore di mirabili opere.
Invitato alla Quadriennale di Torino, alle sociali della «Promotrice» e del Circolo degli Artisti, partecipò, molteplici volte, alla Biennale di Venezia, dove il suo nome comparve ben quattordici volte con un corpus di cento opere, ed espose a Parigi, Vienna, Dresda, Buenos Aires e in diverse rassegne internazionali.

Accanto alle testimonianze della sua intensa attività produttiva, viene presentata un'ampia ricerca biobibliografica e documentaria, frutto di recenti indagini effettuate negli archivi storici e nelle biblioteche di Accademia Albertina, Fondazione Accorsi-Ometto, GAM – Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Palazzo Madama, Società Promotrice delle Belle Arti in Torino, Circolo degli Artisti di Torino, Comune di Cambiano. Questi contributi sono stati arricchiti da materiali ritrovati negli archivi di riviste, giornali e collezioni private che hanno messo a disposizione il loro patrimonio di immagini, scritti e fotografie.

Le opere esposte, oltre che da collezioni private, provengono da Musei e Istituzioni e sono suddivise in quattro sedi, ognuna delle quali approfondisce un differente aspetto della figura di Grosso: a Cambiano, presso il Palazzo Comunale; a Torino, presso la Pinacoteca dell'Accademia Albertina, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto e Palazzo Madama.

I VOLTI, GLI STUDI, LE ORIGINI
La storia del pittore piemontese comincia idealmente nella Sala del Consiglio del Palazzo Comunale di Cambiano. Il corpus di opere e di documenti, qui esposti, concorrono a delineare la vita e la vicenda artistica di Grosso: si va dagli studi giovanili alla formazione presso l'Accademia Albertina, dai ritratti dei genitori a quelli dei figli e della moglie Carolina. Tale sezione, perciò, permette di conoscere i momenti salienti di un percorso che nel 1895 ha raggiunto l'importante palcoscenico della Biennale Internazionale di Venezia, dove il quadro Il supremo convegno, oggi infelicemente andato perduto, fece così tanto scalpore da essere condannato dal Patriarca Giuseppe Sarto, il futuro Pio X. Tra le altre opere, emerge, anche, imponente e suggestivo, Il Pater Noster, 1934.

GLI ANNI DELL'ACCADEMIA
Nelle sale della Pinacoteca dell'Accademia Albertina di Belle Arti, attorno all'autoritratto dell'artista, viene descritta l'opera del Maestro Giacomo Grosso, per decenni alla guida della Cattedra di Pittura. In questo contesto si possono scoprire in mostra paesaggi e vedute urbane, bozzetti inediti, nature morte, composizioni floreali, ritratti e nudi femminili, tutte opere di assoluto rilievo. Tra i capolavori allestiti in Pinacoteca spiccano «La nuda» del 1896, proveniente dalla GAM di Torino, i sontuosi ritratti di Umberto I, della Regina Elena e di Vittorio Emanuele III di Savoia, fino al dipinto su cui Grosso diede l'ultima pennellata poco prima di morire, nel 1938.
Particolarmente affascinante è la sezione «Studium», curata dal Direttore Salvo Bitonti e da Fabio Amerio, che propone la ricostruzione dello studio di Giacomo Grosso all'interno dell'Accademia attraverso le sorprendenti fotografie autocrome stereoscopiche, scattate all'inizio del Novecento, da Ferdinando Fino, mentre un video, realizzato con la collaborazione di Lino Strangis, racconta il mondo pittorico dell'artista con una tecnica raffinata e innovativa (painting motion).
I GRANDI RITRATTI
Al Museo Accorsi-Ometto si «scoprono» e ammirano i ritratti di personalità della cultura, affascinanti signore dell'aristocrazia e dell'alta borghesia, tutti raffigurati con sorprendente capacità compositiva ed espressiva.
Lidia Bass Kuster, 1903, Luisa Chessa, 1903, Daisy de Robilant Francesetti di Malgrà, 1897, La Contessa Gallo, 1918, Eleonora Guglielminetti Vigliardi Paravia, 1919, L'ingegner Vittorio Tedeschi, 1925, sono solo alcuni dei personaggi che con i loro volti signorili, gli sguardi profondi e i sontuosi vestiti esprimono il senso della ricerca visiva di Grosso e la straordinaria definizione degli interni, con le figure che quasi emergono dallo spazio della tela e che creano un intrigante rapporto con gli ambienti e l'arredamento del museo. Per ricreare la suggestione delle toilettes delle dame ritratte dal Maestro, alcuni dipinti sono affiancati da una serie di raffinati accessori, quali cappelli, ventagli, guanti e scarpe, provenienti dalle collezioni del Liceo Artistico Aldo Passoni (Torino) e da due eleganti abiti della Collezione Roberto Devalle (Torino).
Gli accessori che la signora raffinata portava fra le mani erano sempre preziosi e ricercati: nel Ritratto di Carola Reduzzi, 1889, per esempio, si intravede un parasole simile a quelli usati durante le giornate estive e i ricevimenti all'aperto per proteggere il pallore dell'incarnato. Nella loro fredda passeggiata, le Figure nella neve, 1887, portano manicotti in castoro e cappelli color tabacco che ricordano quelli esposti in mostra. Nelle opere di Grosso non esiste signora raffigurata senza l'inseparabile ventaglio: quelli esposti sono in piume di struzzo ed erano molto in voga, fino alla fine degli anni Venti del Novecento, durante i balli e i ricevimenti. Siccome gli abiti da sera presentavano generose scollature e lasciavano braccio e avanbraccio scoperti, dovevano sempre essere accompagnati da lunghi guanti in pelle, solitamente bianchi o avorio, come quelli che si intravedono nel Ritratto di Maria Musy Lanzone del 1890.
L'abito da giorno, del 1904-1905, in organza di seta avorio, è il perfetto esempio di quelli indossati durante le passeggiate o i ricevimenti pomeridiani, mentre l'abito da sera, del 1920 circa, in velluto di seta verde scuro e passamaneria, fa pensare all'elegantissima Clotilde Gallo ritratta nel medesimo anno.
LA CORNICE D'ALCOVA
Il percorso si conclude nella Corte Medievale di Palazzo Madama dove è conservata l'imponente «Cornice d'alcova» di Giacomo Grosso, una cornice, scolpita e dorata, presente in numerosi suoi quadri. Fino al 23 ottobre, al suo interno, è collocata una significativa tela dell'artista, la Ninfea, 1907, esposta, nello stesso anno, alla Biennale Internazionale di Venezia.

La mostra, a ventisette anni da quella ospitata alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, costituisce, quindi, una nuova occasione di riflessione e di aggiornamento su Giacomo Grosso: un esaustivo itinerario, tra pittura e insegnamento, che ripercorre la storia, la vita e l'arte dell'artista piemontese e permette di mettere in risalto il talento, caratterizzato da un altissimo valore tecnico-artistico, e la rilevante personalità di questo «Maestro dell'Accademia Albertina».

MUSEO DI ARTI DECORATIVE ACCORSI – OMETTO
Via Po 55, Torino │T. 011 837 688 int. 3
www.fondazioneaccorsi-ometto.it │info@fondazioneaccorsi-ometto.it
ORARI
Da martedì a venerdì 10.00-13.00; 14.00-18.00 │ Sabato e domenica 10.00-13.00; 14.00-19.00
Lunedì chiuso
COSTO BIGLIETTI
Mostra: intero € 8,00; ridotto € 6,00*
Mostra con visita guidata (da martedì a venerdì ore 11.00 e 17.00; sabato e domenica ore 11.00, 17.00 e 18.00): € 4,00 oltre al biglietto d'ingresso
Museo (l'accesso al museo è possibile solo con visita guidata, compresa nel costo del biglietto):
intero € 10,00; ridotto € 8,00*
Museo + Mostra: intero € 14,00; ridotto € 12,00*
* Ridotto: studenti fino a 26 anni, over 65, convenzioni
INGRESSO RIDOTTO AI VISITATORI CHE PRESENTERANNO IL BLIGLIETTO DELLA PINACOTECA ALBERTINA
Gratuito: bambini fino a 12 anni, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte card

PINACOTECA DELL'ACCADEMIA ALBERTINA
Via dell'Accademia Albertina 8, Torino │T. 011 08973 70
www.pinacotecalbertina.it │pinacoteca.albertina@copatitalia.com
ORARI
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì, sabato, domenica e giorni festivi 10.00-18.00 (ultimo ingresso alle 17.30)
Mercoledì chiuso
COSTO BIGLIETTI
Intero € 5,00; ridotto € 3,00*
Visita guidata alla sezione della mostra GLI ANNI DELL'ACCADEMIA (sabato e domenica ore 16.00):
€ 3,00 oltre al biglietto di ingresso
* Ridotto: bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 26 anni, convenzioni
Gratuito: under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card

PALAZZO MADAMA Museo Civico d'Arte Antica (fino al 23 ottobre 2017)
Piazza Castello, Torino │T. 011 443 35 01
www.palazzomadamatorino.it │palazzomadama@fondazionetorinomusei.it
ORARI
Da lunedì a domenica 10.00-18.00 (la biglietteria chiude alle 17.00)
Martedì chiuso
COSTO BIGLIETTI Intero € 8,00; ridotto € 5,00; gratuito: fino a 18 anni

PALAZZO COMUNALE DI CAMBIANO
Piazza Vittorio Veneto, Cambiano │T. 011 944 01 05 int. 6
www.comune.cambiano.to.it │info@comune.cambiano.to.it
ORARI
Da martedì a domenica 15.00-18.00 │ Sabato e domenica 10.00-12.30
Lunedì chiuso
INGRESSO GRATUITO
 

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