Perché "Le biografie ignoranti"? Provate a domandare a qualcuno, così, a bruciapelo, tenendo in mano un microfono come se si trattasse di un sondaggio “Cosa mi sa dire di Rodolfo Valentino?” oppure “Chi era Temistocle Rapagnetta?”, o anche “Mi parli di Caligola”, “Ha mai sentito parlare di Robin Hood?” e “Com'era Maria Antonietta?”. Dopo un attimo di smarrimento, quasi tutti sparano una banalità o una sciocchezza. E' un po' come intervenire sui “social” dove chiunque può dissertare di meccanica quantistica senza saperne niente e zittire un fisico scrivendo un intervento tutto in maiuscolo, poiché su un social anche “Pino il ciclista” e “Amine di stolandia” pretendono di argomentare, su materie che non conoscono, da pari a pari con chiunque e a volte danno dell'ignorante a chi invece su quelle materia ha studiato una vita intera.
Allora perché non aggiungere alle biografie (vere) già inzuppate di battute e cattiverie anche qualcosa di veramente, genuinamente ignorante? Però siete avvertiti, in questo libro non tutto è vero! C'è anche qualcosa di profondamente ignorante.