domenica, 15 gennaio 202315 Gennaio, appuntamento a Morimondo per la Festa di Sant'Antonio
Falò di Sant'Antonio e Mercatino Enogastronomico della Certosa
Turismo - Da Visitare |
09:00 |
Morimondo (Mi) |
Ingresso libero, per informazioni Associazione Arca di Noé 347 7264448 |
DESCRIZIONE MANIFESTAZIONE
15 Gennaio, appuntamento a Morimondo per la Festa di Sant'Antonio
Festa di Sant'Antonio e Mercatino Enogastronomico della Certosa a Morimondo
15 Gennaio 2023
A partire dalle 9
Piazzale dell'Abbazia, Morimondo (Milano)
Ingresso libero, per informazioni Associazione Arca di Noé 347 7264448
In caso di maltempo la manifestazione verrà annullata
Milano, Gennaio 2023 – Si rinnova anche a Morimondo la tradizione del Falò di Sant' Antonio: domenica 15 Gennaio, quindi, appuntamento nel borgo alle porte di Milano per celebrare Sant'Antonio Abate con un grande fuoco, di buon auspicio per l'anno che ha appena preso il via. Patrono dei contadini e degli animali domestici, in antichità veniva celebrato con grandi fuochi che simboleggiavano purificazione e luce. Il falò aveva lo scopo di purificare il terreno dai raccolti della stagione passata e prepararlo a quella successiva.
La Lombardia è forse una delle regioni in cui più si festeggia Sant'Antonio: a Morimondo l'appuntamento sarà poco prima del tramonto, intorno alle 16,30 e per l'occasione, gli organizzatori hanno previsto, come da tradizione, la distribuzione di vin brulé e dolci.
Organizzata dalla locale Pro Loco, la Festa vedrà tra gli ospiti anche il MEC-Mercatino Enogastronomico della Certosa con le sue eccellenze: in vetrina, tra gli altri, miele, dolci, formaggi, pasta fresca, salumi, frutta e verdura, vino, mele bio presidio Slow Food dal Piemonte con succo di mele, confetture e sidro.
La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell'ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297. La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l'austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l'opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L'esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L'interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all'intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.