Da venerdì 13 maggio in mostra i libri per l'infanzia che hanno fatto l'Italia
È noto che la cultura italiana è di molto antecedente all'unificazione politica del Paese: almeno a partire dagli scrittori del Trecento si può cominciare a parlare di letteratura italiana.
Si viene così costruendo, nel corso dei secoli, un patrimonio comune che si identifica con i popoli e le genti che abitano la penisola e che, solo dal 1861, si trovano concittadini di una stessa nazione.
Per varie ragioni invece la letteratura italiana per l'infanzia vede la luce quasi contemporaneamente alla nascita dello stato unitario. Ad eccezione del Giannetto di Luigi Alessandro Parravicini (1836), tutte le altre opere rivolte all'infanzia prima del
1861 hanno soltanto finalità di ammaestramento morale dei più piccoli.
È solo con Le memorie di un Pulcino di Ida Baccini (1875) Pinocchio di Carlo Collodi (1881) e Cuore di Edmondo De Amicis (1886), che si può davvero parlare di letteratura per ragazzi in Italia.
Per questo, leggere e ripercorrere la letteratura italiana per l'infanzia significa, tout court, leggere e ripercorrere la storia del nostro Paese, a 150 anni dalla sua nascita.
Una lettura certamente inusuale, fuori dalle ricostruzioni delle vicende storiche e con un focus preciso sull'infanzia. Ma, anche, una lettura che si rivela spesso illuminante, perché – come si vedrà visitando la mostra e guardando i libri della “Ceretti” – la letteratura per l'infanzia ha seguito gli alti e bassi della storia d'Italia, è segnata ed ha contraddistinto i diversi momenti della nostra storia.
La mostra, promossa dall'Assessorato alla Cultura della Città di Verbania, sarà visitabile al Museo del Paesaggio – Palazzo Biumi Innocenti - dal martedì alla domenica (15.30-18.30) fino al 12 giugno, ad ingresso libero.