Un'opposizione totale ad una cancellazione della positiva esperienza dell'Asl Cn2 sul territorio albese e braidese e un pieno appoggio alla proposta formulata dai sindaci dell'Asl Cn1 di lasciare inalterato l'assetto organizzativo sanitario della provincia di Cuneo. È quanto esprimono, anche a nome dei loro colleghi del territorio di Langhe e Roero, i sindaci di Alba, Maurizio Marello, e di Bra, Bruna Sibille, in una dichiarazione congiunta che prende posizione sulla riforma dell’organizzazione del Sistema sanitario piemontese. “Vogliamo riaffermare quanto più volte espresso, ovvero quanto sia stata più che positiva la realtà di una Asl che, a giudizio unanime, si è sempre distinta per le ottime prestazioni di efficienza gestionale, con livelli di spesa pro capite significativamente inferiori alla media regionale e con un rapporto tra volumi di attività e costi tra i migliori”, hanno dichiarato Marello e Sibille, che hanno poi rincarato la dose: “Se l’esigenza di riforma della sanità piemontese nasce dalla necessità di eliminare sprechi e costi impropri, ci sembra doveroso partire da dove sprechi e costi si manifestano, non certo stroncando realtà virtuose come quella dell’Asl Cn2. Azienda che ha dato eccellenti risultati, con una programmazione condivisa di medio-lungo periodo che verrebbe meno scorporando l’ospedale dal territorio e istituendo un'unica azienda sanitaria per una provincia che non a torto per complessità e diversità, viene definita ‘la Granda’”. Per queste ragioni, i primi cittadini di Alba e di Bra hanno manifestato vicinanza e condivisione nei confronti della presa di posizione espressa dai sindaci del territorio servito dall’Asl Cn1, ovvero il mantenimento dell’assetto organizzativo attuale della sanità in provincia di Cuneo, con due distinte Asl, tra cui quella di Alba-Bra con un suo ospedale, e l’Aso Santa Croce e Carle.