Ha debuttato citando la “lettera agli ateniesi” di Pericle, il sindaco Bruna Sibille, nel presentare la deliberazione di approvazione del progetto definitivo del nuovo piano regolatore di Bra. Una citazione ripresa nella discussione anche dal consigliere Gianni Comoglio (Progetto Bra), che fu suo avversario nelle elezioni amministrative di due anni fa. La prima cittadina ha poi concluso i suoi interventi affermando che si è trattato di “un passo avanti per una città nella quale potranno essere accolte nuove famiglie. Oggi mettiamo in pratica un messaggio che Chiara Lubich (la fondatrice del movimento dei Focolari, ndr) ci lasciò quando le fu concessa la cittadinanza onoraria della nostra città: abbiamo valorizzato le nostre differenze sapendole portare a sintesi in un interesse superiore, quello della collettività”. E' stato infatti approvato all'unanimità dal consiglio comunale, nella seduta fiume di ieri lunedì 18 luglio 2011, il documento che definirà le linee di crescita della città per il prossimo ventennio. “Non siamo ancora all'atto finale, perché ora dovremo inviare la documentazione in regione, attendendo almeno centoventi giorni affinché il nuovo piano possa iniziare a produrre i suoi effetti” - ha aggiunto ancora la prima cittadina, che ha voluto rimarcare alcuni punti cardine del documento: “La delicata e complessa procedura per eliminare gli effetti dell'applicazione della legge Gozzini, che ha permesso la ricollocazione di aree fabbricabili in zone più appropriate rispetto a Pollenzo, Bandito e via Piumati. Il riesame della circonvallazione di Pollenzo, con minor utilizzo di territorio agricolo. Chiusura della ventennale vicenda del piano degli insediamenti produttivi di corso Monviso, senza spese legali per nessuno e con il surplus del rifacimento di strada Molineri. L'allargamento della perimetrazione del centro storico, garantendo una maggior tutela. L'individuazione delle ville storiche e una dotazione di terreno che consenta comunque l'insediamento alle attività produttive. Il criterio che ci ha ispirati è stato quello di tutelare i diritti dei singoli ma salvaguardando il territorio, la cui parsimonia nel suo uso è necessaria in quanto risorsa non rinnovabile”.
Il documento, redatto dallo studio Mellano di Torino, dal professor Carlo Alberto Barbieri e dagli architetti Enio Matassi e Giuseppe Carità, prevede la possibilità di una crescita potenzialmente della popolazione braidese di circa 7.600 unità ed è il risultato di un lungo lavoro di esame all'interno della commissione urbanistica. Qui il documento è stato esaminato in 75 sedute per l'analisi di 412 osservazioni per la prima pubblicazione del piano e di ulteriori 141 per il progetto preliminare modificato nel dicembre 2010, per le quali sono state necessarie 19 ulteriori sedute di commissione. Per il presidente della stessa commissione urbanistica, Marco Ellena (Progetto Bra): “Si è chiusa un'ulteriore fase per apportare le correzioni opportune al documento, senza sradicare le impostazioni di base di un piano che ha radici oramai lontane. Sono presenti fattori di espansione, che auspichiamo servano da traino per la ripresa economica, e elementi di salvaguardia del territorio. Capisaldi sono i principi della perequazione urbanistica, il rispetto ambientale e paesistico, la tutela del centro storico e di aree di salvaguardia, l'affrontare la tematica delle infrastrutture viarie”. “Un buon risultato, con un lavoro di stesura che permetterà alle aziende del territorio di potersi adoperare per portare avanti l'economia della città” secondo Valter Bergesio (capogruppo Lega nord), mentre Pietro Ferrero (capogruppo Con Sibille per Bra) ha indicato l'inizio di “un processo graduale per garantire in mano pubblica aree che permetteranno di raggiungere gli interessi del pubblico, grazie al meccanismo della perequazione” e Roberto Russo (Pdl) che ha rilevato come “quasi seicento osservazioni testimoniano grande partecipazione della cittadinanza braidese. E' un piano giusto ed equilibrato, per uno strumento urbanistico che tiene conto delle esigenze infrastrutturali della città”. “Che i cittadini abbiano posto così tante osservazioni, è un buon elemento di democrazia. Significa che l'amministrazione non ha una delega in bianco: gode della fiducia della città ma con i braidesi che osservano, controllano, controdeducono” - ha detto il capogruppo del Pd, Claudio Gallizio, con Gianni Comoglio (Progetto Bra) che ha auspicato come una città “provata da difficoltà economiche, possa trovare con il nuovo piano regolatore il giusto apporto che un comune può fornire al proprio territorio. Bra offre ora un esempio diverso da quello che la politica propone a livello nazionale: dopo anni di “muro contro muro”, ora Bra può offrirsi come esempio di buona politica”. Il capogruppo Udc, Lino Ferrero, ha invece definito l'esito della discussione “una vittoria per la città”, con apprezzamenti per il lavoro fatto anche da parte di Davide Tripodi (capogruppo “Bra domani”). Al termine della lunga discussione, un applauso dell'aula ha sottolineato il risultato raggiunto, mentre in precedenza il consiglio si era pronunciato anche sull'ultima variante, la trentacinquesima, del piano ancora vigente. “In un momento di difficoltà economica, rispondere con tempi rapidi alle esigenze delle imprese è un voler andare nella direzione di snellezza e sburocratizzazione alla quale ci ha richiamati anche recentemente il presidente della Repubblica. Si tratta della volontà di espansione manifestata da tre ditte locali (Bra servizi, Miroglio, Ferrero). Per la prima volta tutte le spese tecniche della variante sono a carico di una ditta proponente” - ha detto il sindaco Bruna Sibille, prima che Federico Dellarossa (capogruppo Pdl) affermasse la necessità di “utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per ridurre i rischi di perdite occupazionali e per incentivare lo sviluppo del nostro territorio”.