Una action non da guardare ma da fare, insieme. Realizzeranno l’anteprima decine di donne come ormai tradizione. E’ questa, concreta, la forma scelta per  questa speciale tappa di Ciudad Jurez Veglia, il progetto artistico che la poetessa regista Laura Fusco  dedica alla tragedia del femminicidio.
E’ un mondo di donne quello di quest’opera dell’artista,  che ogni volta mette in scena un nuovo tassello della sua installazione pensata come mosaico di successive dediche alle vittime e ai parenti delle vittime. Dopo il debutto a Torino per Ni una màs, ai piedi della Mole Antonelliana illuminata per l’occasione, l’opera approda a Fiumana proprio per celebrare le tante operaie delle maquilas barbaramente uccise dal 1993 ad oggi nella città messicana quasi al confine con gli Stati Uniti. L’opera è una grande cerimonia collettiva, per ricordarle. Come in ogni grande cerimonia collettiva il pubblico non è spettatore ma è chiamato a partecipare attivamente. Nella tappa di marzo a Torino è diventato testimone e foto/reporter della Veglia a cielo aperto allestita in Via Montebello (www.mirajuarez.org). Stavolta gli sarà concesso spiare dall’entrata della Casa delle Giraffe la action, che vede di nuovo le donne protagoniste assolute. Vestite di bianco scriveranno  con il rosso di rossetti e gloss i nomi delle vittime. La scena è realizzata per essere fotografata e ripresa. Le immagini e stoffe verranno poi raccolte e rielaborate e assemblate dalla stessa regista che le renderà elemento centrale dell’installazione pubblica di cui l’evento del 9 settembre costituisce un’anteprima. Ma l’opera realizzata nell’ambito di Fiumana non si ferma qui. Dopo il 9 il flusso di donne partecipanti continuerà ogni sera, simbolicamente dal tramonto. Dalle h 18 alle h 21,30 ogni giorno chi vorrà potrà partecipare recandosi a parco Michelotti vestita di bianco e con un rossetto/gloss e una stoffa bianca. Una delle altre tradizioni dell’opera dell’artista infatti è che le donne portino con sé ogni volta qualche oggetto che entrerà a fare parte dell’opera stessa.  Un modo per essere e ricordare insieme.