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06/11/2019MD Health Consulting
 
 
DAL IX TECHNOLOGY & TRAINING IN CORSO A TORINO UNA NUOVA TECNICA LASER GUARISCE LA PROSTATA PRESERVANDO LE CELLULE SANE
 
Messa a punto dal dottor Cesare Scoffone, primario dell'Urologia del Cottolengo la nuova tecnica ha superato la prova su 600 pazienti affetti da Ipertrofia Prostatica Benigna.
 
Alla nona edizione del Technology and Training in Endourology, in corso all'ospedale Cottolengo da 6 all'8 novembre, organizzato e presieduto dal dottor Cesare Marco Scoffone, direttore della Struttura Complessa di Urologia, gli ultimi progressi tecnologici puntano sul laser a olmio con la nuovissima tecnica Totally-en-Bloc Holep per il trattamento dell'IPB (l'ingrossamento della prostata), che colpisce il 50% degli italiani over-50 e l'80% degli ultra ultrasettantenni. “L'efficacia e la sicurezza dell'avanzata metodica", spiega il dottor Scoffone, "sono state ampiamente dimostrate da uno studio clinico svolto con la dottoressa Cecilia Cracco presso il Cottolengo dal 2012 al 2019 su 600 pazienti affetti da ipertrofia prostatica e di età compresa tra i 55 e 90 anni. Risultato: immediata ripresa della normale minzione, preservazione della continenza urinaria, netta riduzione disturbi irritativi postoperatori e assenza di sanguinamento oltre a un miglioramento della soddisfazione sessuale e della funzione erettile. Positivi anche i dati del trattamento con microfibre laser dei calcoli renali, dei tumori della vescica e delle cavità renali”.
Guarisce l'IPB e protegge il cuore
“La laser Totally HoLEP (Holmium Laser Enucleation of the Prostate)", precisa Scoffone, “è l'unica tecnica che opera senza toccare il tessuto prostatico (rimane a 2-3 millimetri di distanza) e consente l'asportazione in blocco dell'adenoma senza perdite di sangue. Rispetto alla chirurgia del passato, l'istantanea coagulazione dei vasi, che riduce il sanguinamento intraoperatorio dal 15-20% all'1-2%, fa del laser a olmio lo strumento d'elezione per l'oltre un milione di italiani affetti da gravi malattie cardiovascolari in cura con anticoagulanti e/o antiaggreganti, che ora possono essere operati in tutta sicurezza senza sospendere la terapia salvavita (come invece avviene con la chirurgia tradizionale).La nuova metodica non causa incontinenza urinaria e impotenza in quanto agisce all'interno della ghiandola prostatica (è come svuotare un'arancia lasciando inalterata la buccia)”.
A carico del Servizio Sanitario Nazionale, maxi prostate comprese
“L'evoluzione della tecnica Holep (a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale)”, sottolinea il dottor Scoffone, “consente ora di asportare - evitando il bisturi - adenomi prostatici ostruenti molto voluminosi, anche di 300 grammi (una prostata sana pesa 15-20 grammi), finora operabili solo con la chirurgia open, invasiva e con complicazioni (20% di rischio emorragico). L'intervento che si svolge in anestesia spinale e per via endoscopica transuretrale, cioè seguendo le vie naturali del corpo, quindi senza incisioni della pelle, ha una durata che va dai 40 minuti a un'ora e mezza (dipende dalle dimensioni dell'adenoma). La fibra laser introdotta dal pene nell'uretra attraverso un sottile cistoscopio effettua l'enucleazione, cioè la rimozione completa, dell'adenoma che viene ridotto in piccoli pezzi, poi estratti dalla vescica. Il tessuto asportato viene infine sottoposto all'esame istologico per escludere la presenza di cellule cancerogene La tecnica risolve l'ostruzione urinaria in modo efficace e permanente, ristabilendo una minzione normale e annullando quasi del tutto i sintomi irritativi post operatori (bruciore e urgenza). La durata del ricovero si riduce da una settimana a 48 ore”.
Dati positivi per calcoli renali e tumori “Le fibre che emettono l'energia del laser a olmio ”, dice ancora il dottor Scoffone, “con un diametro di 0,2- 0,5 mm, introdotte in strumenti endoscopici sempre più miniaturizzati rigidi e flessibili, raggiungono e trattano con efficacia e sicurezza l'intero apparato urinario. In questo modo è possibile asportare dall'interno i calcoli renali (in Italia affliggono 7-8 milioni di persone con 100mila nuovi casi l'anno), i tumori della vescica (oltre 25.000 casi all'anno), delle cavità renali e dell'uretere, senza sacrificare l'organo che con la chirurgica tradizionale sarebbe stato asportato” .
Il congresso - Nei tre giorni, ricchi di eventi, di dibattiti e tavole rotonde, gli esperti internazionali si confronteranno su clinica e linee guida urologiche ma soprattutto sulla conoscenza da parte del chirurgo urologo dell'avanzata tecnologia degli strumenti usati in sala operatoria al fine di ottimizzare i risultati e ridurre al minimo il rischio di complicanze. Durante le sezioni di live surgery verranno effettuati interventi chirurgici in diretta, trasmessi in alta definizione dalle sale operatorie del Cottolengo all' Aula magna, sede del congresso, e altri saranno trasmessi da remoto, due dall'India e uno dagli Stati Uniti.
Infine va ricordato il Progetto Giovani Urologi che vede protagonisti sessanta giovani specializzati invitati dal dottor Scoffone a partecipare gratuitamente al Congresso e giunti non solo dall'Europa ma anche da paesi quali Kazakistan, Iraq, Uzbekistan, Giordania, Messico. "La didattica alla portata di tutti", conclude con giustificato orgoglio Scoffone, “a patto che sia la passione a sostenere l'interesse scientifico e urologico di un giovane che si affaccia alla professione".

Per informazioni:
Ufficio Stampa
Md Health Consulting
Antonella Marchitto 335 / 6230803
Franco Di Liello 338 / 1201248

Per interviste : dottor Scoffone tel. Ospedale 011-5294414 tel. cellulare +39-335-6947095 e-mail scoff@libero.it


 


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