Halyomorpha halys è la cimice aliena originaria dell'Asia orientale, che sta diventando l'ennesima emergenza fitosanitaria per l'agricoltura italiana. Purtroppo il Piemonte, insieme all'Emilia-Romagna è tra le prime regioni a farne le spese. Individuata nell'agosto 2013 in un pescheto intorno a Cuneo, in questi ultimi due anni la popolazione non ha fatto che aumentare, estendendosi sul territorio e ampliando i danni alle colture. Oltre alla frutta fresca e secca, ho colpito gli ortaggi e i seminativi, dal mais alla soia.
La ricerca si è subito messa al lavoro. Agrion, la nuova fondazione che ha incorporato il Creso, ha coinvolto nelle indagini e nelle prove in campo il Servizio fitosanitario della Regione Piemonte, l'Università di Torino e i tecnici di base. Ottima la collaborazione con ricercatori e tecnici dell'Emilia-Romagna e la cooperazione scientifica internazionale, che ha consentito di utilizzare l'esperienza di chi ha affrontato l'emergenza prima di noi.
Ne è venuta fuori una ricerca di buon livello, i cui risultati saranno presentati il 27 novembre all'Agrion di Manta. Si farà il punto sul monitoraggio della diffusione dell'insetto, la ricerca svolta in Piemonte e in Emilia-Romagna, le esperienze internazionali, le prime indicazioni per la difesa.
Il programma del convegno
Giovanni Bosio, del Settore Fitosanitario regionale, illustrerà la diffusione dell'insetto sul territorio e sulle diverse colture. Alan Pizzinat, ricercatore dell'Agrion, presenterà i risultati del monitoraggio sui fruttiferi e le prove preliminari di difesa. Le specie da frutto sono state le prime ad essere colpite. Gravi i danni della prima generazione su nettarine e susine, mentre la successiva si è spostata su mele, pere e kiwi. Luciana Tavella e Marco Pansa del DISAFA, Università di Torino, presenteranno gli studi sulla biologia e l'etologia della cimice asiatica, ma soprattutto faranno il punto sulla ricerca di antagonisti naturali, sia quelli autoctoni già individuati sul territorio, ma anche quelli più specifici che si stanno cercando nelle aree di origine della specie. Stefano Caruso, del Consorzio fitosanitario di Modena, riferirà della situazione in Emilia Romagna e delle esperienze di lotta ivi condotte. La diffusione su ortaggi, nocciolo e altre colture vegetali sarà presentata da Cristiano Carli e Mauro Forneris, coordinatore dei consulenti tecnici dell'Agenzia 4A. Graziano Vittone, che in Agrion guida il dipartimento di difesa e tecnica colturale per la frutticoltura, chiuderà gli interventi proponendo le linee operative di difesa per il 2016. Tutte le indicazioni sono nel solco della difesa sostenibile. Di particolare interesse appaiono le reti anti-insetto. Nel Progetto AGER è stato messo a punto il metodo Alt'Carpo, con la chiusura meccanizzata delle reti di capezzagna. Oltre che per la carpocapsa, potrebbe costituire una efficace barriera per una protezione sostenibile anche contro le cimici.
Chi è Agrion
Agrion è la nuova Fondazione per la ricerca l'innovazione e lo sviluppo tecnologico della agricoltura piemontese, costituita dalla Regione Piemonte e da Unioncamere Piemonte, che dal 1 ottobre 2015 ha incorporato il CReSO (Centro di ricerca per l'ortofrutticoltura) e la Tenuta Cannona (Centro sperimentale vitivinicolo), acquisendone la partecipazione di tutti i Soci, attori delle filiere ortofrutticole e vitivinicola piemontesi.
“Siamo di fronte ad una delle tante sfide da affrontare al meglio con l'obiettivo di supportare gli agricoltori regionali nel loro operato – conclude il presidente Giacomo Ballari – Agrion è e sarà impegnata nel corso dei prossimi mesi, a fianco del Settore Fitosanitario regionale, dell'Università di Torino e dei tecnici di campo che operano sul territorio per individuare al più presto una soluzione all'emergenza cimice”.
Silvio Pellegrino, direttore dell'Agrion: “La nuova cimice costituisce una minaccia per le colture che caratterizzano il paniere regionale. E' fondamentale che la proficua collaborazione tra soggetti sul territorio prosegua nei prossimi mesi, al fine di individuare al più presto delle strategie di difesa efficaci per arginarne la diffusione”.
Chi è Halyomorpha halys
La nuova cimice è originaria dell'Asia orientale, segnalato negli USA nel 2001, poi in Europa nel 2004. Come molti insetti e malattie delle piante, si sposta con i traffici aerei. In Italia è stata trovata tra Reggio-Emilia e Modena. Lungo la pianura padana si è spostata lungo l'asse autostradale, verosimilmente aggrappandosi alle coperture dei TIR, fino ad arrivare al Piemonte. I ricercatori di Agrion l'hanno individuata in un pescheto, nell'agosto 2013.
Da ormai un paio d'anni, rappresenta una vera e propria emergenza fitosanitaria per un vasto panorama di specie vegetali. A inizio estate, con le prime generazioni, punge i frutti e gli ortaggi, deformandoli: quest'anno sono stati registrati gravi danni su nettarine, susine, fagioli, etc. Verso fine estate, quando i frutti sono già formati, le punture provocano tacche scure sotto la buccia di mele, pere e kiwi. Sulle nocciole provocano il “cimiciato”, quei frutti deformati di sapore amaro, ma con un odore più intenso e sgradevole rispetto alle cimici locali. La polifagia (si nutre di oltre 100 specie) l'ha portata ad attaccare il mais e la soia, con livelli di infestazione tali da rendere problematica la trebbiatura. Con l'arrivo dei primi freddi autunnali, si ripara nei centri abitati, cercando di sopravvivere al freddo invernale, rifugiandosi nelle case, specie nelle soffitte, abbaini, garage, per non parlare di magazzini e tettoie. Si accontenta anche nelle screpolature dei muri.
Il Servizio Fitosanitario e Agrion hanno predisposto la prima scheda tecnica su Halyomorpha halys, con le indicazioni pratiche per il contenimento della popolazione nel periodo invernale. La scheda e tutte le info sono disponibili sul sito: www.agrion.it