Dopo il grande successo riscosso a Torino ad ‘AutoMotoRetrò', in cui lo stand della rinomata Associazione di Mezzi Storici ‘Quattro Assi Più' (con all'interno esposto un pezzo unico, il rarissimo ‘Fiat 603' del 1925, un'antica innaffiatrice stradale del secolo scorso) è stato oggetto di numerosissime visite da parte di un folto gruppo di appassionati e intenditori, è ora la volta della Festa di Sant'Antonio Abate, in programma a Biella il prossimo 2 Febbraio.
Una nuova occasione per ammirare e conoscere più da vicino altri due campioni su gomma del tempo che fu appartenenti a quella che, universalmente, è riconosciuta come la più grande collezione d'Europa di autocarri d'epoca del Novecento.
E tutto in memoria di uno fra i santi più amati e seguiti della fede cattolica: Sant'Antonio, in quanto protettore degli animali, l'icona sacra cui si affidavano fiduciosi tutti coloro che necessitavano di specie da traino e da tiro per assolvere agli obblighi quotidiani dei propri mestieri agresti e artigianali.
Al punto che, in linea con l'evoluzione e lo spirito dei tempi, la ricorrenza è diventata poi anche la festa degli autotrasportatori: sostituitisi nei secoli alle bestie da soma, ma pronti ancora oggi a sfilare, insieme ai loro potenti automezzi, accanto a quegli stessi animali che un tempo popolavano le medesime strade.
Ad attirare gli occhi dei turisti e visitatori, questa volta, due camion dall'aspetto magnetico che hanno contribuito a motorizzare e ricostruire l'Italia dal Dopoguerra sino a oggi.
“Si tratta di un ‘Fiat 680' del 1949, identico e speculare al primo mezzo con cui Lucillo, mio padre, di ritorno dalla Jugoslavia dagli orrori del conflitto intraprese la sua attività di autotrasportatore, nel lontano 17 Maggio del 1952, inaugurando un futuro radioso per tutta la nostra famiglia”, racconta sul filo dei ricordi Carlo Marazzato, industriale e collezionista che con l'amato e indimenticato genitore ha posto le basi del successo del ‘Gruppo Marazzato', da quasi settant'anni a oggi leader italiano nel settore delle bonifiche e soluzioni per l'ambiente.
“La sola differenza con l'esemplare con cui tutto ebbe inizio è la presenza della cisterna al posto del cassone fisso. Come tributo alla memoria della mia famiglia, l'ho reimmatricolato 65 anni dopo proprio nella stessa data in cui nacque la prima ditta di mio padre”, aggiunge Carlo Marazzato, che di camion storici restaurati ne possiede oltre 250, e molti altri prossimi a vestirsi di una seconda, eterna giovinezza, sull'onda di quella passione genuina che muove anche le cose più impossibili e che nella vita fa pur sempre la differenza.
“Il secondo camion, invece, è un ‘OM Super Orione' rosso fiammante degli anni Sessanta, con .il cassone ribaltabile, targato Avellino Quando nacque, era il mezzo più potente d'Europa, con un innovativo motore 8 cilindri e la cabina avanzata. Un mezzo straordinario, reperito e ripristinato come all'origine un paio di anni fa, che ha presenziato a Madrid e a Le Mans in occasione delle giornate ufficiali di presentazione della gamma di mezzi pesanti ‘Iveco Stralis'”, conclude soddisfatto Carlo Marazzato, la cui collezione completa e in continua fase di aggiornamento con nuovi e affascinati camion restaurati sarà visibile al pubblico anche in occasione dei ‘Porte Aperte' gratuiti presso lo showroom privato a Stroppiana, nel Vercellese a partire dal prossimo 4 Aprile.
Tutte le informazioni sulla Pagina Facebook dell'Associazione ‘Quattro Assi Più' all'indirizzo https://www.facebook.com/4assipiu/).