Il carnevale e' alle porte.
Una moltitudine di paesi e città si preparano per festeggiarlo nel migliore dei modi con colorate, sia grandi che piccole, sfilate allegoriche e feste goliardiche.
Tuttavia a Caraglio,
È il momento di un gesto particolare, non comune, che affonda le radici in un tempo ancestrale e che lega la tradizione con la leggenda.
È il rogo del cicio; un grande pupazzo che impersona il “Dusu”, antico signorotto locale, despota che imponeva alle giovani ragazze del contado caragliese, il “Jus primae noctis” , ovvero il diritto della prima notte il giorno delle nozze.
Ma una giovane sposa caragliese si ribellò a tale imposizione uccidendo, in una notte buia e tetra, il tiranno.
Si chiamava Cecilia e il suo gesto provocò la scintilla della rivolta capeggiata dal suo fidanzato: Roldano.
Le colline si infiammarono e la notte si infuocò.
Era il segnale atteso e anche le comunità vicine si unirono alla lotta.
Da quel gesto di rabbia e disperazione nacque la speranza di una nuova vita,come dall'inverno alla primavera.
Da quel gesto d'onore sorse una nuova libera città: Cuneo.
Quest' anno il gesto liberatorio e propiziatorio avverrà domenica 5 febbraio 2016, dopo la sfilata dei carri e del corteo mascherato, nella centrale piazza Cavour.
Non esserci e' un peccato.
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