
Bulli minori in azione al terminal bus di ALBA, subito individuati e denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minori di TORINO dai Carabinieri della Compagnia di ALBA per i reati di rapina, lesioni personali aggravate e tentata estorsione in concorso, ad uno di loro è stata anche applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari mentre i restanti due sono indagati a piede libero. Il gruppo dei tre bulli, studenti di età compresa tra i 16 ed i 17 che abitano in LANGA e frequentano una scuola superiore albese (due di loro già denunciati alcuni mesi fa dai Carabinieri di ALBA per aver rubato di notte dalle aule della loro scuola alcun computer portatili poi recuperati dai militari) alle 07.30 del mattino del 19 aprile scorso avevano preso di mira un loro coetaneo, che abita fuori città e frequenta anche lui una scuola di ALBA, mentre era appena arrivato in pullman al terminal bus. I tre lo avvicinavano minacciandolo di consegnarli i soldi che aveva con se e picchiandolo con calci e pugni tanto da procurargli lesioni in varie parti del corpo, in particolare ad un occhio. Poi riuscivano a strappargli una collanina in oro che lo studente aveva al collo e fuggivano. Lo studente vittima dell’aggressione si recava poi all’Ospedale San Lazzaro dove i sanitari gli riscontravano lesioni guaribili in 10 giorni causate dalle violenze subite. I genitori, giunto a casa il loro figlio con lesioni evidenti in viso al termine delle lezioni, si facevano raccontare cos’era accaduto e si recavano subito presso la caserma dell’Arma più vicina per denunciare i fatti. I Carabinieri della Stazione di BOSSOLASCO, una volta ricevuta la denuncia, avviavano immediatamente le indagini raccogliendo le deposizioni di vari testimoni (autisti GTT, altri studenti e commercianti che hanno la loro attività nell’area teatro dell’aggressione).
A seguito delle indagini condotte i Carabinieri identificavano con certezza i tre bulli che venivano denunciati all’A.G. minorile. Il G.I.P., sulla scorta delle prove raccolte dai militari, ha poi emesso nei confronti di uno dei tre indagati, quello più violento nei confronti della vittima, la misura cautelare degli arresti domiciliari a cui i Carabinieri hanno dato esecuzione, gli altri due suoi coindagati rimangono invece a piede libero per aver concorso con il minore arrestato nella commissione degli stessi reati.