Dopo aver appreso del parere favorevole rilasciato dalla Provincia di Cuneo circa l'installazione di un impianto a biogas al confine tra i due Comuni, nel corso di una conferenza dei servizi che si è tenuta mercoledì 6 giugno 2012, i sindaci di Bra, Bruna Sibille, e di Cherasco, Claudio Bogetti, hanno voluto svolgere alcune considerazioni in proposito. I due amministratori ritengono inalterate le valutazioni circa l'inadeguatezza del sito prescelto, pur in presenza della disponibilità di soluzioni alternative a legislazione vigente prospettate dalle due amministrazioni ai proponenti. Questo in ragione delle problematiche connesse con la lontananza dai luoghi di produzione dei liquami rispetto all'impianto digestore, che avrebbe aggravato situazioni di viabilità e comportato implicazioni legate alla sostenibilità ambientale e alla salubrità dei luoghi.
In tale contesto, il Comune di Cherasco ha fatto rilevare anche importanti considerazioni in merito alla compatibilità urbanistica e paesistica dell'impianto. I due sindaci ritengono che il parere favorevole concesso, seppur con numerose prescrizioni che accolgono alcune delle osservazioni proposte dalle amministrazioni civiche sulla base di uno studio commissionato al Politecnico di Torino, vada a mortificare l'espressione di cittadini, associazioni, comitati spontanei, lavoratori e imprenditori che si erano mobilitati per manifestare la propria contrarietà all'impianto. I sindaci di Bra e di Cherasco rilevano poi come questa vicenda sia paradigmatica del fatto che sia assolutamente necessario aprire celermente un iter di revisione della normativa in essere sulla realizzazione di tali tipologie di impianti, come già presentato direttamente al ministro delle politiche agricole, che impedisce di fatto alle amministrazioni locali di poter compiutamente rappresentare e tutelare gli interessi delle rispettive comunità.