La “Fondazione 117+” Associazione culturale in Belgirate presenta così il libro – ma il termine è riduttivo – di Fabiola Giancotti edito da Il Club di Milano-Spirali in occasione del quarto centenario – 1610/2010 – della canonizzazione di San Carlo Borromeo. Un riconoscimento e un omaggio dovuti a questa gigantesca figura d’intellettuale – come diremmo oggi – di uomo e, certo non ultimo, di Santo che si staglia in tempi di estrema durezza storica, esistenziale, religiosa nella nostra Italia e nell’Europa della Riforma che nell’assieme appare ed è, a pieno titolo, un protagonista assoluto della vita civile e della cultura del suo tempo.
Un “santo protettore“ tanto superiore alle miserie e alle violenze umane quanto vicino ai dolori e alle sofferenze di un popolo provato anche dalla peste, nota appunto come “la Peste di San Carlo“, che lo vedono tra l’altro riorganizzare il Lazzaretto di Milano. Il Prefetto dell’Ambrosiana – Monsignor Buzzi – qualifica nella sua prefazione il titolo del libro Per ragioni di salute come ”suggestivo e misterioso e che sembra esprimere il bisogno di una testimonianza di vita”. Parole tanto autorevoli quanto precise per questo volume che in mille pagine – di fatto una vera e propria enciclopedia borromaica – ci illustra la figura di un uomo che sceglie di abbandonare gli agi e le lusinghe mondane propri della sua nascita per calarsi in maniera sempre più consapevole nelle tematiche che andrà sviluppando nella sua – determinata quanto decisiva – azione pastorale incentrata su quell’imitazione del Cristo fatta di spiritualità, di preghiera continua, di atti concreti, di organizzazione del territorio e sul territorio e di quotidiano, misericordioso soccorso ad un popolo tanto provato. Per ragioni di salute, vale a dire nella convinzione che fare diversamente avrebbe compromesso la propria e l’altrui salute poiché “È proprio di un animo debole ed infermo il chiamarsi offeso dalle ingiurie o da parole, giacché i cani robusti e forti camminano con sicurezza in mezzo ai latrati dei cagnolini”.
Il volume si avvale del recupero – talvolta si tratta di vere ri-scoperte – di scritti che vanno dal Panigarola a Torquato Tasso, dal Ripamonti a Carlo Maria Maggi, da Cesare Cantù ad Alessandro Manzoni e delle testimonianze di papi e cardinali dal secolo decimo sesto sino a Giovanni Paolo II così come di una vasta iconografia di moderni artisti letteralmente conquistati dal fascino di un Uomo che fece, anche della bellezza, una cifra ineludibile del suo vivere e comunicare. Un glossario-dizionario dell’opera di San Carlo ci regala circa 800 lemmi che consentono una verifica puntuale dell’attualità della sua lingua come del suo pensiero di cui quest’opera è una summa felice quanto puntuale che la nostra Associazione è lieta di presentare agli amici del Verbano nella felice coincidenza della recente riproposizione ed apertura al pubblico della Rocca di Arona, dove il Borromeo vide la luce il 2 ottobre 1538, secondogenito di Giberto e Margherita de’ Medici.
La presentazione si varrà, oltre che della presenza dell’Autrice, anche degli interventi di Mariella Enoc, Vicepresidente della Fondazione Cariplo e Presidente di Confindustria Piemonte, e di Carlo Alessandro Pisoni, responsabile dell’Archivio dei Principi Borromeo Arese dell'Isola Bella, storico e scrittore.
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