Sempre più pesanti le condizioni dei disabili torinesi segregati in casa dalla delibera dell'assessore ai trasporti Claudio Lubatti, che elimina di fatto il servizio taxi per i portatori di handicap gravi come i non vedenti. Le giornate della scorsa settimana sono state una vera tortura per chi, costretto agli "arresti domiciliari" con temperature elevate, non poteva raggiungere i giardini pubblici o un centro commerciale dotato di aria condizionata. L'Apri Onlus (Associazione piemontese retinopatici ed ipovedenti) ha da subito contestato l'adozione della delibera, ed ora chiede le dimissioni dell'assessore Lubatti.
"Aspettiamo il morto per sospendere questa norma disumana? - si domanda il presidente APRI Marco Bongi - a giorni depositeremo un ricorso al TAR con richiesta di immediata sospensione cautelare. Soprattutto nei mesi estivi la solitudine di molti non vedenti si fa ancor più pesante e la certezza di non avere la possibilità di muoversi per raggiungere un amico o un parente rischia di mettere in crisi tante persone".
"Perché ha ancora chiesto le dimissioni di Lubatti? - domanda Bongi - il suo comportamento è inqualificabile. In un primo momento ha mentito spudoratamente vantando un inesistente consenso da parte delle associazioni, poi ha promesso miglioramenti alla delibera di cui, fino ad oggi, non c'è alcuna traccia". L'APRI esprime la propria indignazione per l'atteggiamento scorretto dell'assessore Lubatti e rivolge a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, un appello affinchè qualcuno trovi una soluzione equa ad un problema di vitale importanza per migliaia di disabili torinesi.
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