Si è discusso anche di assetti e servizi giudiziari del territorio, questa mattina martedì 31 luglio 2012, durante la giunta comunale di Bra, con una presa di posizione unanime dell'esecutivo braidese sulla difesa degli attuali assetti organizzativi, con la presenza di un ufficio del giudice di pace a Bra e il mantenimento del tribunale di Alba. “Dopo essere stata contattata nei giorni scorsi da esponenti istituzionali interessati alla vicenda ho ritenuto opportuno relazionare in proposito durante la seduta” - ha detto il sindaco Bruna Sibille - “E' stata così ribadita con forza la nostra posizione, pur constatando come non possano porsi sempre in capo alle amministrazioni comunali battaglie per la difesa degli interessi e dei servizi del territorio, che dovrebbero esser fatte proprie anche di chi ricopre altri ruoli istituzionali”. La prima cittadina ha poi proseguito: “Continuo a ritenere che in provincia di Cuneo ci sia lo spazio per il lavoro di due tribunali e la logica è quella che le sedi siano nel capoluogo e ad Alba, come anche affermato dal presidente regionale Cota sin dall'inizio di questa vicenda. Posizione che, con voce concorde con quella del Comune di Alba, ci stiamo sforzando di far capire da tempo anche con iniziative clamorose, come la convocazione di un consiglio comunale aperto nella sede del tribunale albese. Le vicende di questi anni hanno dimostrato come il nostro territorio riesca ad ottenere risultati solo se si presenta compatto: errore è far immaginare a Roma che oggi qualcuno abbia cambiato idea”. Il sindaco Sibille ha poi voluto esprimere un rammarico “per la tardiva e ambigua presa di posizione dell'amministrazione provinciale su questa vicenda, quando invece le amministrazioni comunali hanno anche saputo anche spendersi con sacrifici sul proprio bilancio, per mantenere i servizi di giustizia. Il Comune di Bra ha da tempo integrato l'organico del locale ufficio del Giudice di pace con il comando di un impiegato, sapendo che era questo il segnale più forte ma anche concreto e necessario per dimostrare quanto la collettività tenesse a questi servizi. Ora la parola passa ai parlamentari, che dovranno però motivare e rendere conto delle loro scelte, in una vicenda dove mi pare siano remoti, allo stato attuale, spazi per nuovi accordi e condivisione di obiettivi tra diversi territori”.