ma chi sono I FRATI MERIDIANI?
sono un gruppo musicale formato da nove simpatiche canaglie di una certa età. Nascono per gioco nella sede dell'associazione culturale "La Meridiana" di Rivoli, da cui il nome. Periodicamente vi si organizzavano cene in cui il gruppo comincia ad esibirsi. Ebbene sì, "La Meridiana" è stata un vero trampolino di lancio dei frati-ragazzacci. Per intenderci: i “Fab Four” stanno al “Cavern Club” come i Frati meridiani stanno a “La meridiana”.
Tra i divertiti apprezzamenti del pubblico entusiasta nasce tra i componenti originali del gruppo l'idea un po' folle, ma allo stesso tempo affascinante, di creare una band più strutturata. Agli albori della nascita, il gruppo comprendeva Aurelio Rezzoagli cantante, Giorgio “Fritz” Frigeri chitarra, Lidia Portella al contrabbasso, Carlo Beltramino narratore e fine dicitore, Carlo Dosio paroliere e cantante, l'amico professionista Maurizio Vanni, chitarra solista e cantante, il compositore, autore, cantante, artista Renzo Cipolloni, senza il quale il gruppo non avrebbe acquisito la personalità musicale e teatrale attuale e che ha ideato la storia dei frati componendo alcuni dei brani più rappresentativi ed impegnati e Mario Menegatti un amico compagno e collaboratore, per molti anni voce e coautore di alcuni brani che ha senz'altro contribuito all'evoluzione del complesso.
Per motivi diversi alcuni artisti lasciano il gruppo e ai fondatori Carlo Beltramino, Carlo Dosio e Maurizio Vanni si aggiungono Gianni “Bum Bum” Cifone alla batteria, seguito dal bassista Eugenio “Tex” Prandi suo vecchio amico e compagno di musica. In seguito prendono i voti Angelo Muneretto chitarra ritmica e Aldo Patrizi cantante solista. Oggi il novizio Domenico Mansueto cesella le musiche dei frati con le sue tastiere e l'innesto dell'ultimo momento della “preziosa pecorella” Marcella Ghiani, cantante e armonicista, con la sua grazia, gentilezza e bravura completa i Frati Meridiani.
La storia raccontata dai Frati Meridiani, narra le gesta di Silvio (un nome in voga al tempo del racconto), che incarna lo spirito libero di ognuno di noi, con la sua vita un po' fuori dagli schemi, ma pur sempre figlia degli anni '60.
Siamo così condotti, tra sogno e realtà, nella vita di uno scanzonato e ambizioso personaggio, attraverso le sue esperienze di vita, che sono il concentrato di quelle di tantissimi giovani di quegli anni. In questa ironica proiezione dell'alter ego dei musicisti, Silvio vive le sue prime avventure con donne e motori, e attraverso quelle, approda al matrimonio, cui segue la separazione, una rinnovata libertà dell'età adulta concludendo la vita nel convento dove gli amici di un tempo l'hanno preceduto e aspettato. Ora potrà soltanto indossare il saio del Frate Meridiano e ripensare al suo passato gaudente.