Torino, lì 21-02-2013 – Un plauso importante alla recente sentenza emessa dal Tribunale di Napoli circa il redditometro, la temibile spada di Damocle che dall'inizio dell'anno nuovo ha aumentato il tasso d'insonnia degli italiani arriva dall'Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 la più antica e autorevole associazione consumeristica italiana.
A dichiararlo è Patrizia Polliotto, noto avvocato nonché Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell'UNC. “Una vittoria importante, come fatto rilevare dalla corte campana, per i cittadini italiani, in quanto il redditometro lede la loro riservatezza, con un'intromissione nella privacy di quest'ultimi che va oltre ogni limite, oltre ad agire come deterrente economico e fattore di contrazione sul fronte dei consumi e dell'aumento dell'inflazione”, esordisce la Polliotto.
“Un provvedimento importante, quello dei giudici partenopei, che giunge puntuale a fine febbraio, giusto in tempo per mettere in discussione il nuovo redditometro, in vigore il prossimo mese di marzo nato per mettere sotto controllo ogni spesa effettuata dai contribuenti italiani, a partire dalle dichiarazioni di redditi del 2009. I consumatori piemontesi vivono già una situazione precaria, e il redditometro è un pericolosissimo strumento di disincentivazione agli acquisti e agli scambi commerciali”.
Per poi proseguire: “Oltre a crisi, recessione, depressioni economiche e quant'altro del genere, non può un Paese civile vivere in una condizione di Stato di polizia tributaria. Siamo gli unici con un pressing fiscale ingiustificato tra i più alti al mondo, non solo in Europa”, spiega l'avvocato Patrizia Polliotto. “Nel mirino dei controlli spese di ogni tipo, da quella alimentare quotidiana a quelle per l'acquisto di beni lusso, ad abbonamenti in palestre e spa, investimenti e prodotti finanziari di ogni tipo, movimenti dei conti correnti”.