Melodie indimenticabili della tradizione napoletana e passione spagnola o spagnoleggiante, languori francesi e finto dramma da operetta, malinconie coperte di trascinante allegria della finis Austriae miste ai primi pruriti jazzistici di un'America insolitamente cesellata, tutta la canzone – e non solo – ci trasporta in un mondo magico, spesso intessuto dei nostri ricordi, dei sogni, delle speranze; persino la tristezza si stempera in dolcezza, se è una bella melodia a farcela sentire: la canzone è un viaggio nel tempo, nello spazio e in noi stessi.(P. Vescovi)
PROGRAMMA
- R. Gilbert, R. Stolz, (1930) Mein Liebeslied muβ ein Walzer sein
- E. Macario, C. Rizzo, P. Frustaci (1941) Camminando sotto la pioggia
- P. F. Webster, D. Ellington (1941) I got it bad
- Sorpresa al pianoforte n.1
- J. C. M. Catan, N. Casimiro, A. Villoldo (1898 circa) El choclo
- C. A. Bixio Cherubini (1940) Macariolita
- R. Noël, J. Casanova, P. Durand (1941) Je suis seule ce soir
- C. Lombardo, F. Lehàr (1922) Fox-Trot delle Gigolettes
Intervallo
- M. Panzeri, V. Ripa (1954) Aveva un bavero
- W. Kollo (1923) Untern Linden
- G. Strehler, F. Carpi (1959) Le mantellate
- V. de Moraes, A. C. Jobim (1962) Garota de Ipanema
- Sorpresa al pianoforte n.2
- M. Castellacci, P. Pingitore, F. Pisano (1975) … E cammina
- M. Emer (1940) L'accordéoniste
- S. Gambardella, A. Califano (1911 circa) Ninì Tirabusciò
- P. Garinei, S. Giovannini, G. Kramer (1957) Domenica è sempre Domenica
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L'appuntamento musicale di questa domenica non vuol essere una deroga all'impostazione tradizionale del Club, da sempre legata al classicismo del melodramma: più razionalmente, si porta ad un leggero distacco dallo schema prettamente operistico o dalla complementarietà sinfonica per intraprendere, in un excursus di versatilità, un giro d'orizzonti alla (ri)scoperta di canzoni celebri che hanno fatto a pieno titolo la loro parte nella storia della musica. Una piccola antologia attraverso frontiere ed epoche dello scorso secolo - ed anche qualche anno addietro - per riportarci alle suggestioni di motivi intramontabili che hanno accompagnato molti di noi nella giocondità semplice e ingenua di tempi che forse ci paiono lontani ma che non sono per questo dimenticati: saranno quelle melodie orecchiabili e subito assimilabili di veri capolavori della canzone a destare tutta la tenerezza dei ricordi e a far vibrare la nostra sensibilità.
Patrizia Vescovi e Massimiliano Brizio, torinesi doc, coppia nell'arte e nella vita, propongono in questo concerto un revival di motivi di successo estrapolati, si può dire, da un catalogo di dimensioni ecumeniche, data la varietà di lingue e tradizioni.
Ma sia chiaro che i due artisti non si pongono in tale esecuzione sui limiti di interpreti “da musica leggera”. Innanzi tutto perché non pochi titoli di questo repertorio sono da sempre visitati spesso e volentieri dai più blasonati cantanti lirici su scala mondiale e poi perché il capitale musicale dei medesimi poggia su una preparazione artistico-culturale di grado assai elevato. Patrizia Vescovi, diplomata in pianoforte e laureata in lettere e filosofia con indirizzo musicologico, ha studiato canto col maestro Battaglia ed ha partecipato a numerosi varietà da camera nonché trasmissioni radiofoniche e televisive, vantando un'assidua opera di ricercatrice. Massimiliano Brizio, diplomato in pianoforte al conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e musicista colto e poliedrico dal pianismo raffinato e brillante, ha arricchito la sua formazione classica con esperienze legate alla musica contemporanea, al jazz e alla musica popolare, esibendosi anche in qualità di compositore in un'intensa attività concertistica in Italia e all'Estero e collaborando con nomi di spicco del panorama classico e jazzistico internazionale.
Questo “divertimento” è confezionato perciò, dato il profilo degli interpreti, in un'impaginatura “classica” della musica leggera, con un programma esteso a virtuosismi pianistici inseriti nella rappresentazione canora per più incisivamente conferire al concerto, nell'estensione della componente strumentale, una cesellatura spiccatamente cameristica.