Torino, lì 30 agosto 2013 - L'Italia, lo sia sa da sempre, è un Paese che
potrebbe tranquillamente vivere di turismo. "Se solo fosse una volontà
concreta, comune e condivisa, la corretta gestione e l'altrettanto possibile
massimo incremento di questo settore basterebbero da soli a rispondere a buona
parte della crisi che ha investito da un quinquennio a oggi il nostro Stato",
spiega l'avvocato Patrizia Polliotto, Componente il Comitato di Gestione della
Compagnia di San Paolo, e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte
dell'Unione Nazionale Consumatori. "Sui metodi di approccio e ricerca della
domanda e dell'offerta di turismo in Italia, occorre considerare che Internet
non è prima di tutto un "credo" per i consumatori. E neanche un atto di fede,
ma uno strumento d'informazione alternativa che ci consente di avere
semplicemente una molteplicità di pareri circa la bontà di una struttura
ricettiva o di una proposta alberghiera o di soggiorno-vacanza", aggiunge
l'avvocato Polliotto. "I commenti e le recensioni lasciate dagli utenti su
questo o quel portale di valutazione turistica - i quali ultimamente fioriscono
un po' ovunque sul web come funghi - possono sì da un lato essere reputate
quale strumento di garanzia di qualità, ma dall'altro bisogna pur considerare
che talvolta esse possono essere meramente strumentali, lasciate cioè ad hoc da
soggetti economici che hanno forti interessi nel promuovere questa o quella
struttura, al di là dell'effettivo gradi di qualità di queste ultime", dichiara
il noto legale. Per poi concludere: "In quest'ultimo scorcio di fine estate,
consiglio vivamente ai consumatori di verificare i termini di congruità delle
offerte last minute, laddove troppo vantaggiose, oltre che di fidarsi dei mezzi
di valutazione canonici e consolidati, universalmente riconosciuti in ambito
turistico come le stelle per gli alberghi, le guide e le certificazioni più
autorevoli in materia. I social network, per quanto soggetti alle leggi dei
grandi numeri, sul profilo della qualità della vacanze producono spesso invece
pareri per lo più soggettivi e umorali".