Torino, lì 17-10-2013 - La Legge di Stabilità fresca di varo a Roma al centro delle dichiarazioni dell'Avvocato Patrizia Polliotto, Componente il Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo, del Cda di F.S.U. (Finanziaria Sviluppo Utilities, Capogruppo di Iren Spa), AD di ICARUS-CMFS, Società del Gruppo Finmeccanica e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell'Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la più antica e autorevole associazione consumeristica italiana. "La legge di stabilità è più simile nel suo complesso a un intricato provvedimento di ragioneria fatto sulla base di continui spostamenti del medesimo monte risorse ancora disposnibili da un settore all'altro, anzichè cercare di reperirne di nuove in più, che non a una risposta concreta di cui il Paese ha bisogno in termini di creatività politica concretamente rivolta a un rilancio dello sviluppo economico del Paese", spiega il noto legale. "In questa legge il concetto di crescita è pressocchè assente, come fanno notare anche gli imprenditori italiani tramite le relative associazioni di categoria. Bisogna rimettere il settore edile al centro delle politiche di ripresa. L'aumento di un punto percentuale dell'Iva equivale alla morte dei consumi, mentre l'abbassamento minimo del cuneo fiscale previsto nel decreto, se da un lato produce una risibile maggiorazione di liquidità in busta paga, dall'altro fa sì che questo benefit per i lavoratori dipendenti, obbligati ad appoggiarsi come tutti alle banche, venga prelevato alla fonte e totalmente annientato dall'incremento medio annuo del costo dei conti correnti, che in Italia si attesta al momento sui 347 euro pro capite", conclude l'Avvocato Patrizia Polliotto.