Venerdì 8, sabato 9, domenica 10 novembre 2013 (ore 18 -1)
Ex carcere Le nuove – Via Paolo Borsellino 3, Torino
Ingresso The Others: 5 €
Spazio Don Chisciotte porterà a The Others una decina di incisioni e tecniche miste di Mario Lattes (1923-2001), cui lo Spazio e la Fondazione sono dedicate, le incisioni delle artiste Corina Cohal e Anna Guazzotti, che nei temi e nelle tecniche portano avanti il lavoro artistico di Lattes, e le opere dello scultore e pittore Giovanni Tamburelli.
Tra le opere in esposizione: La Tiara (1969), Periferia (1971) e Lo specchio (1986) di Mario Lattes; le incisioni Prigione e liberazione degli ebrei e Punteggiatura di Corina Cohal; L5S1 (2013, acquerello e lastra radiografica), S.T. (2011, punta secca e lastra radiografica su zinco), S.T. (2011, punta secca e lastra radiografica su zinco) di Anna Guazzotti; la serie di sculture di ferro smaltato Uccelli (2013) di Giovanni Tamburelli.
Corina Cohal, nata nel 1980 a Iasi in Romania, vive e lavora a Torino. Nel 2006 si diploma in Illustrazione e nel 2010 si laurea in Grafica d'arte all'Accademia di Belle Arti di Torino. Ha partecipato a mostre collettive in Italia e all'estero e ha esposto in tre personali (Genova, 2007; Latina, 2009; Torino, 2013). Tema ricorrente dei suoi lavori è il tempo che macchia e smacchia l'esistenza, in un perpetuo ciclo di ferite e guarigioni.
Anna Guazzotti, nata a Pinerolo nel 1987, vive e lavora a Torino. Frequenta il liceo Artistico Cottini di Torino con indirizzo Pittura. Si diploma in Grafica d'Arte presso l'Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino. Frequentando il corso di Grafica d'Arte scopre e approfondisce le tecniche incisorie calcografiche e xilografiche con le quali porta avanti il suo percorso artistico.
Giovanni Tamburelli, nato a Torino nel 1952, vive e lavora a Saluggia (Vercelli). Dopo gli studi grafici all'Istituto Paravia di Torino, ha affiancato alla pratica artistica l'attività di poeta. Ha esposto in diverse città italiane ed estere, tra cui Parigi, Barcellona, Zurigo, Città del Messico, Lugano e Colonia. Caratteristica dei suoi lavori è la trasversalità (scultura, pittura, arredamento, grafica e altro) che ha portato scrittori come Nico Orengo, Sebastiano Vassalli, Gad Lerner e Frédérick Tristan a presentare cataloghi di alcune sue mostre.
Mario Lattes (Torino 1923-2001), pittore, scrittore ed editore, ha compiuto le prime esperienze nei campi dell'arte e della cultura nel capoluogo piemontese.
La sua pittura, dopo un iniziale periodo informale, è sempre stata figurativa, con valenze visionarie e fantastiche, tale da evocare illustri discendenze, da Gustave Moreau a Odilon Redon a James Ensor. La pittura, le incisioni e i romanzi sono legati da un forte filo di comunanza, talvolta anche nella scelta di soggetti identici, trasfigurati dalla diversità dei mezzi espressivi.
Ebreo laico, uomo solitario e complesso, la sua arte risente delle vicende e della psicologia di questo popolo: umorismo amaro e sarcastico, pessimismo e lontananza. Torino, però, è sempre stata la sua unica e vera città.
Dopo la Seconda guerra mondiale si dedica alla casa editrice torinese Lattes, fondata nel 1893 dal nonno Simone. Del 1947 è la sua prima mostra alla galleria La Bussola di Torino, a testimonianza delle maturate esperienze artistiche. Negli anni Cinquanta allestisce personali a Torino, Roma, Milano e Firenze e partecipa con successo a due edizioni della Biennale di Venezia. Segue una regolare attività espositiva in tutta Italia. A Torino molte gallerie ospitano sue personali tra gli anni Cinquanta e Novanta (Galatea, Viotti, Arte Antica, I Portici, Davico, Tuttagrafica, Arte Club, L'Acquaforte). Non mancano sue importanti presenze anche a Milano (galleria il Naviglio, il Milione, galleria 32), a Firenze (galleria La Strozzina) e a Bologna (galleria Forni).
Nel 1953 fonda la rivista Galleria che dall'anno seguente, con il titolo Questioni, diventa voce influente del mondo culturale piemontese e non solo. Vi partecipano intellettuali italiani e stranieri come Nicola Abbagnano, Albino Galvano e Theodor Adorno.
Dopo la sua scomparsa, importanti istituzioni gli hanno dedicato antologiche e retrospettive, come la Fondazione Peano di Cuneo, la Galleria d'arte contemporanea Carlo Carrà di Alessandria, la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d'Alba. Si ricorda, in particolare, la grande rassegna Mario Lattes. Di me e d'altri possibili, curata da Marco Vallora presso l'Archivio di Stato di Torino nel 2008, che ben ha messo in luce i diversificati interessi dell'artista e i variegati aspetti della sua intensa ricerca.
Tra il 1959 e il 1985 pubblica diversi di romanzi, tra cui: La stanza dei giochi (Editrice Ceschina, 1959), Il borghese di ventura (Einaudi, 1975; Marsilio, 2013); L'incendio del Regio (Einaudi, 1976; Marsilio, 2011), L'amore è niente (Editore La Rosa, 1985).
Spazio Don Chisciotte è il nuovo luogo espositivo ideato e voluto da Caterina Bottari Lattes, presidente della Fondazione Bottari Lattes, inaugurato nel mese di aprile 2013 con la mostra PittoriScrittori. Porta il nome della storica galleria romana diretta da Giuliano De Marsanich, che aprì nel 1962, testimonial Alberto Moravia, con una mostra di Mario Lattes. «Chisciotte significa rischio – spiega Caterina Bottari Lattes – ma anche speranza. Sembra questo il modo migliore per ricordare Mario Lattes, figura d'intellettuale anomalo nel panorama torinese della seconda metà del ‘900, editore, scrittore, pittore, uomo che ha saputo osservare il suo tempo in modo lucidamente critico, proponendo un modello culturale che si rivela, oggi, sempre più attuale e stimolante. Questo spazio torinese ospiterà non solo eventi artistici, ma anche letterari e musicali ponendosi come luogo d'incontro in cui artisti, intellettuali, persone interessate e di buona volontà possano scambiarsi idee, proposte progetti».
Info al pubblico: 011.19771755 – segreteria@spaziodonchisciotte.it - @BottariLattes
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