La voglia di valorizzare e preservare la bellezza paesaggistica del territorio, il rilanciare l'economia locale attraverso l'agricoltura, puntando particolarmente sulle realtà specializzate nel biologico, fautrici di politiche innovative e basate sulla filiera corta, riscoprire le politiche agricole come forma di aggregazione in risposta alla crisi, sono i 3 elementi che stanno alla base di Cherry, il festival che si svolgerà a Pecetto tra il 22 e il 25 maggio, con il patrocinio dei comuni di Pecetto e Trofarello..
Non stupisce quindi che gli organizzatori del festival siano una realtà agricola sociale come Agricoop Pecetto, che vanta la collaborazione di 20 aziende specializzate in produzione di frutta e ortaggi biologici e l'associazione Patchanka, che a Chieri è una delle realtà più attive nell'organizzare eventi culturali e di aggregazione
Numerosissima è la schiera delle realtà territoriali che saranno protagoniste della 4 giorni. Un festival che proprio per sua costruzione coinvolge i soggetti che il territorio lo vivono quotidianamente, può disporre di una programmazione più densa e curata e un menù più variegato, perché concepito da una rete composita con background culturali molto diversi da parte dei singoli componenti ma con obiettivi comuni.
La musica da sempre è una delle specialità dell'associazione Patchanka e all'interno del festival avrà un ruolo di assoluta centralità.
Una scelta basata sulla qualità della proposta ha guidato la stesura della programmazione, portando a creare una sapiente contaminazione di sonorità tra artisti del territorio e ospiti . Il pubblico avrà la possibilità di godersi lo spettacolo dalla splendida cornice dell'"Agricoopecetto" gustando prelibatezze culinarie locali, abbandonandosi al ballo, alla musica e alla poesia.
Ad aprire la kermesse musicale saranno, venerdi 24 i Provincia Italiana Groups con la loro poliedrica e geniale musicalità nell'accostamento dei vari stili del repertorio di Vinicio Capossela e i sapori che vanno dalla musica classica allo swing, dal rebetico al jazz, dal balcanico al sound latino e popolare. A seguire, per continuare a ballare, la Fera Fest, un party prodotto tipico della casa.
Sabato 25 sarà la volta di uno dei gruppi più richiesti da Serbia, Turchia, Germania, Ungheria, Svizzera, Grecia, Austria, Ucraina, Olanda e Croazia. Con le loro polke sataniche, swing e tarantelle, ritmi klezmer e psychobilly I Figli di Madre Ignota promettono di di far saltare e muovere chiunque si trovino davanti.
A selezionare vinili anni 50 - 60, world music e balkan beat ci penserà poi Donna Camillo, istrionica e poco garbata che conserva un tocco d'altri tempi.
Domenica 25 un incrocio tra poesia comica e canzone d'autore,chiuderà il festival. Il Grande Fresco con il loro concerto reading affrontano, attraverso le parole, la musica, l'ironia e una vena sentimentale i temi più disparati della quotidianità divisi in storie d'amore, non d'amore e del terzo tipo. Loro ospiti nella serata saranno gli Eugenio in Via di Gioia che con il loro cantautorato reinterpretano la tradizione rivestendola di un realismo (auto)ironico che legge con amara allegria i nostri tempi.