Torino, lì 17 Settembre 2014 - “E' stato gratificante poter scrivere per tre personaggi universalmente riconosciuti quali maestri indiscussi del cantautorato italiano d'essai come Niccolò Fabi, Max Gazzè e Daniele Silvestri”. Esordisce così GAE CAPITANO, (o più semplicemente G@e, come ama siglarsi da sempre su carta e sul web), vincitore del prestigioso “Premio Lunezia” nel 2012, oltre trent'anni di musica e canzoni alle spalle partiti da Nichelino, in provincia di Torino, per raggiungere svariati nomi del pop italiano.
“Sono artisti che non hanno affatto bisogno che qualcun altro suggerisca loro le parole. Il fatto che abbiano scelto un pezzo di un altro autore è per chi l'ha scritto il massimo della gratificazione. Gli sono riconoscente per averlo fatto proprio con me, così come un particolare ringraziamento di cuore va a Francesco Gazzè, fratello e produttore di Max, per aver intuito in tempi non sospetti la bontà del mio lavoro, realizzando di fatto un sogno”, dichiara soddisfatto Capitano, siciliano di origine ma torinese d'adozione da sempre. “Una curiosità: nei crediti del disco, anziché “Capitano”, il mio cognome, appare al plurale, come “Capitani”: chissà che non sia un preludio a una prossima collaborazione futura con loro, ne sarei felicissimo!”, aggiunge sorridendo il music maker torinese.
Del resto, quale miglior inizio di seconda parte dell'anno per un professionista come G@e Capitano (che da sempre, nel silenzio del suo piccolo antro magico in uno studio che dall'alto domina Superga e la Sacra di San Michele macina quotidianamente note e parole, un “contadino musicale” che ara e cura con passione il fertile terreno dell'emozione e della poesia), se non comparendo nella tracklist di quello che tutti, universalmente, hanno già battezzato il disco dell'anno?
Ovvero Il Padrone della festa, che vede riuniti insieme su cd e in tour in Italia e in Europa i tre maggiori esponenti della nuova scuola cantautorale romana dei nostri giorni: Daniele Silvestri, Niccolò Fabi e Max Gazzè.
Il Dio delle piccole cose è il testo del brano che, come una lettera ricca di contenuti, è partita dal Piemonte, dalla provincia di Torino, conquistando all'unisono i cuori dei tre giovani cantautori che l'hanno scelta tra gli inediti del disco, già definito dalla critica di qualità uno tra i migliori esempi dell'album in uscita per Sony Music/Universal Music il prossimo 16 settembre.
Fatto che non passa inosservato agli occhi di un altro nome di punta della musica italiana. Nell'estate del 2014 nasce infatti una nuova collaborazione di primo piano per G@e Capitano: quella con Angelo Valsiglio (in merito a una produzione internazionale che vedrà la luce nel 2015) scopritore e produttore di Laura Pausini, Ivana Spagna, Anna Oxa e Mia Martini: per quest'ultima grande interprete scomparsa lo stesso Valsiglio ha firmato l'ultimo inedito di prossima pubblicazione prevedibilmente entro fine anno.
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G@E CAPITANO - Dicono di lui:
STEFANO DE MARTINO, Patron del “Premio Lunezia”
“Sostanzialmente possiamo confermare il fatto che tanto lavoro di ricerca porti relazioni e conseguenze. Questo non vuol dire che il vero significato della passione di scrivere testi sia sublimato non solo dal fatto di diventare famosi. Vi sono molte vie intermedie che possono gratificare l'amore per la scrittura musicale. Quello che sta capitando a Gae è un po' questo, ed è quello che più gratifica noi come organizzatori e puristi dell'arte canzone: rappresenta per noi il modello di ciò che vorremmo accadesse quando qualcuno vince il “Lunezia”, è finalista, o vi partecipa. I festival devono essere una fucina di relazioni e incontri per dare lavoro, anche a chi un lavoro ce l'ha già. Non solo, dunque, per appagare l'anima ma anche lo stomaco in termini economici. Realtà come le nostre incrementano il lavoro artistico di chi ci prova, per dare a nostra volta soddisfazione a chi ci prova. Quello che è accaduto a Gae Capitano è il maggior orgoglio per un patron di un festival: un concetto da estendere a tutti i festival. Sarebbe bello fosse sempre così”.
ANGELO VALSIGLIO, Autore e Produttore
“Bravissimo, molto profondo come autore, per via dell'impiego di un lessico letterario ricercato ed emozionante, ricco di spunti che ricordano il miglior Tenco e Fabrizio De Andrè”.