Nell'ambito delle "Lectiones Renzo Gandolfo", promosse dal Centro Studi Piemontesi di Torino e intitolate al Fondatore (che quest'autunno annoverano tra gli autorevoli relatori Giovanni Tesio, S.E. il Cardinale Andrea Lanza Cordero di Montezemolo, nonché Giulia Ajmone Marsan), Patrizia Deabate presenterà il libro da lei curato" Canti brevi", riedizione della raccolta, datata 1909, del poeta torinese Nino Oxilia (1889-1917).
La lectio si terrà giovedì 13 novembre alle ore 18,00 con Roberto Rossi Precerutti, al quale si deve l'iniziativa della ristampa e avrà luogo nella sede del Centro Studi Piemontesi, a Torino in via Ottavio Revel 15.
Nino Oxilia, poeta crepuscolare della cerchia di Guido Gozzano, fu un acclamato autore teatrale e regista delle dive ai tempi d'oro del cinema muto.
Nel 2014, in occasione delle celebrazioni per il centenario di Cabiria, Oxilia è stato ricordato con la proiezione di uno dei suoi film più celebri, "Rapsodia satanica" (1917) all'Auditorium Rai di Torino con l'accompagnamento dell'Orchestra Nazionale Rai che ha eseguito la musica composta originariamente per il film da Pietro Mascagni. Una seconda proiezione promossa dal Museo Nazionale del Cinema è invece stata abbinata all'esibizione del gruppo rock emiliano "I Giardini di Mirò", che ha licenziato in settembre l'album "Rapsodia satanica" ispirato alla pellicola oxiliana.
La Cineteca di Bologna, invece, nel centenario del film di culto "Sangue bleu" del 1914 l'ha proposto in un dvd contenente pure un documentario sulla vita e le opere di regista, alla cui realizzazione ha collaborato anche Patrizia Deabate.
All'appuntamento del 13 novembre sarà presentato anche questo docu-film e la curatrice illustrerà i suoi recenti studi, condensati nel suo saggio introduttivo (intitolato: "Da Mascagni ai Merlene Kuntz: un mito e una triplice damnatio memoriae") che gettano nuova luce su di un personaggio poliedrico che fu leggendario ai suoi tempi ma la cui opera poetica è stata ingiustamente trascurata.
Nino Oxilia (1889 – 1917) poeta torinese a cavallo fra Crepuscolarismo e Futurismo, nel 1909 pubblicò la prima raccolta "Canti brevi" nonchè "Il Commiato", canto goliardico destinato ad essere trasformato, da altri, prima in inno degli Arditi della Grande Guerra e poi nell'inno nazionale fascista "Giovinezza".
Già giornalista, a ventidue anni raggiunse la fama in Italia e all'estero nel 1911 con la commedia a tema studentesco "Addio giovinezza!" (scritta con l'amico Sandro Camasio) poi trasformata in operetta nel 1915 dal M° Giuseppe Pietri e pubblicata da Sonzogno. Divenuto regista, Oxilia diresse prima a Torino e poi a Roma le maggiori dive cinematografiche italiane celebri nel mondo, come Francesca Bertini, Lyda Borelli e Maria Jacobini, alla quale fu sentimentalmente legato e a cui dedicò versi appassionati. Caduto al fronte nel 1917, lasciò una raccolta di poesie inedite e incomplete (parzialmente andate distrutte in battaglia) che furono pubblicate, nel 1918, col titolo "Gli orti", a cura di Renato Simoni. Ogni anno, nell'anniversario della morte, Nino Oxilia viene ricordato dalle associazioni universitarie torinesi con un singolare rituale goliardico presso la lapide della casa natale, in via Garibaldi a Torino.
Patrizia Deabate nel 2011 ha ricordato il centenario della commedia Addio giovinezza! dalle pagine della rivista «Studi Piemontesi», mentre nel 2013 vi ha pubblicato uno studio che dimostra come l'inno del 1909, in seguito noto come Giovinezza, affondasse le ardici, nelle intenzioni di Oxilia, negli ideali di libertà e di giovanile rivolta che avevano ispirato la Rivoluzione Francese. Nel curare la riedizione di "Canti brevi" la Deabate ha ulteriormente approfondito le ricerche, rivelando la diffusione e il successo negli Stati Uniti dei primi film diretti da Oxilia a Torino con protagonista la fidanzata Maria Jacobini, nonché il fitto intreccio che lega il poeta-regista torinese alle personalità più in voga del suo tempo, da Pietro Mascagni a Giacomo Puccini, dai baroni Fassini a Renato Simoni. Con un cenno alla recentissima scoperta, non ancora pubblicata, del “legame segreto” tra Oxilia ed uno dei più celebri romanzieri americani del Novecento.
|