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TURISMO - VISITE GUIDATE Precedente  Successivo
 
03/09/2010Comune di Avigliana
 
 
“ARCHEOLOGIA A PORTE APERTE”
 
Domenica 12 settembre è possibile effettuare visite guidate e gratuite al sito archelogico “Statio ad fines” di Drubiaglio e al Castello sul monte Pezzulano
 
La Città di Avigliana apre al pubblico il sito archeologico "Statio ad Fines” di Borgata Malano e il Castello sul monte Pezzulano nella giornata di domenica 12 settembre nell'ambito di “Archeologia a porte aperte”, la giornata del patrimonio archeologico della valle di Susa, promossa dal coordinamento dei Comuni che hanno aderito al progetto “Valle Susa Tesori di arte e cultura alpina “ e dalla Soprintendenza ai beni archeologici del Piemonte.

Le visite guidate, aperte e gratuite a tutti saranno possibili fin dal mattino presso la “Statio ad fines” alla presenza di responsabili dell’azienda che effettua gli scavi e della Soprintendenza ai beni archeologici del Piemonte. Per la visita guidata al Castello il ritrovo è in piazza Conte Rosso alle ore 10 - 11 - 12 e a seguire alle 15- 16 – 17.


Oltre ad Avigliana, “Archeologia a porte aperte” coinvolge i siti archeologici dei Comuni di Almese, Caselette, Avigliana, Sant'Ambrogio, Vaie, Chiusa San Michele, Condove, Borgone, Susa, Novalesa, Chiomonte, Oulx, Bardonecchia e Cesana.

Da segnalare la visita alla Villa Romana di Almese che per la prima volta apre le porte al pubblico.

Statio ad Fines
Il sito denominato “Statio ad Fines” o “Fines Cotii” che si trova in Borgata Malano di Avigliana è molto importante per la ricostruzione storica del Piemonte Romano. Il suo appelltivo indica che si tratta di un confine di frontiera con dogana sulla via delle Gallie fra l’Italia romana e il distretto delle Alpi Cozie. Dai ritrovamenti risulta che era anche un luogo di culto. Lo attesta, in particolare, il Cippo in marmo con dedica alle matrone (risalente al I° secolo dopo Cristo). Il culto delle Matrone, noto da molte altre epigrafi piemontesi, affonda le proprie radici nel patrimonio religioso primitivo preceltico. Le Matrone in epoca romana sono molto popolari negli ambienti rurali perché protettrici dei cicli generativi della natura e delle donne. La frequenza del loro culto nei distretti alpini ne suggerisce la caratteristica di divinità tutelari dei luoghi di passaggio, confermata anche dalla loro frequente associazione con Mercurio, dio protettore delle transazioni commerciali.
Ad Fines era anche, come si è detto, luogo di passaggio e di dogana infatti sono state ritrovati molte monete d’epoca.
La definizione “Fines Cotii” deriva dal regno di Re Cozio costituito presumibilmente intorno al 218 a.C.
Cozio era capo di una confederazione di tribù di entrambe i versanti alpini ed il confine del suo regno, dal versante italiano, era appunto “Ad Fines”.

Il sito archelogico di Malano si trova ad Avigliana in borgata Drubiaglio.

Il castello di Avigliana


Il castello fu costruito nel 924 dal marchese di Torino Arduino il Glabro. Di mole possente e con alte torri, si sviluppò facilmente grazie alla sua posizione (era l'ultimo baluardo prima di Torino per chi proveniva dalla Francia) subendo nei secoli numerose distruzioni e saccheggi.

Venne menzionato per la prima volta grazie ad una cronaca redatta tra il 1058 ed il 1061. A margine della narrazione dei fatti che portarono alla fondazione tra il 983 ed il 987 della Sacra di San Michele, il cronista descrive che il marchese Arduino V abitualmente risiedeva nel castello di Avigliana. Tale roccaforte svolse anche una funzione difensiva importante ospitando nel X secolo schiere di soldati nella lunga lotta contro l'invasione dei Saraceni nell'Italia nordoccidentale.

Nel 1137 la costruzione è documentata come una delle sedi preferite dal Conte di Savoia Amedeo III quando questi giungeva al di qua delle Alpi (i Conti di Savoia erano penetrati in Piemonte solo nel 1091 dopo aver acquisito l'eredità territoriale della marchesa Adelaide di Susa), divenendone nel secolo successivo centro di espansione degli interessi verso Torino. A testimonianza di ciò in esso nacque Umberto III di Savoia, figlio ed erede di Amedeo III, il 4 agosto 1136. Quando non vi erano i Conti, il castello di Avigliana era la sede stabile del castellano (nominato dal Conte) che amministrava il territorio circostante per conto del suo signore, che a sua volta era feudatario del Sacro Romano Imperatore. Federico Barbarossa durante la sua discesa in Italia lo distrusse insieme ai borghi sottostanti Ferronia e Paglierino e poi venne ricostruito da Tommaso I di Savoia.

Nel corso di tre secoli la funzione del castello si affermò definitivamente come uno dei principali centri di comando della contea, creando le condizioni per una rivoluzione urbanistica e insediativa ai piedi della collina su cui sorgeva. Nel XI secolo castello e villaggio dovevano costituire una struttura insediativa molto elementare; un'altura fortificata con adiacente l'insediamento più antico, disposto a schiera lungo la Via Francigena che scorreva lungo la base settentrionale della protuberanza rocciosa del Monte Pezzulano. È molto verosimile che tra le esigenze dei Marchesi di Torino vi fosse la necessità di creare un centro fortificato allo sbocco della Val di Susa verso la pianura di Torino, in una posizione geografica di importanza strategica.

Il 24 febbraio 1360 nel castello di Avigliana nacque Amedeo VII Conte di Savoia, detto il Conte Rosso, e nel 1368 vi fu imprigionato in attesa della condanna a morte per annegamento nel Lago di Avigliana Filippo II di Savoia-Acaia, il principe ribelle che aveva governato Torino per conto del Conte Verde (il quale invece risiedeva con la sua corte al di là delle Alpi). Nell'agosto 1449, infine, le mure del vecchio castello videro la nascita di Bona di Savoia, futura moglie del potente Duca di Milano Galeazzo Maria Sforza.

Dopo il XV secolo e fino alla sua distruzione il castello, finito il periodo dei fasti della corte di Savoia, assunse prevalentemente la funzione di fortezza della bassa Val di Susa. Numerose volte distrutto e sempre riedificato (l'ultima volta da Amedeo di Castellamonte nel 1655) il castello fu distrutto con l'uso delle mine per l'ultima volta dalle truppe francesi del maresciallo Catinat nel maggio del 1691. Non ebbe più modo di essere ricostruito a causa della mutata situazione strategica della zona, con la costruzione dei nuovi forti sabaudi della Brunetta di Susa nel 1708 (abbattuto poi a fine Settecento) e del Forte di Exilles. Attualmente restano solamente rovine dell'antico maniero.

Il castello è situato sulla cima del Monte Pezzulano (467 m s.l.m.) appena sopra l'abitato di Avigliana, ed è facilmente raggiungibile dal cuore del centro storico medievale di Avigliana (Piazza Conte Rosso) attraverso un breve sentiero. Rappresenta un ottimo punto di osservazione sui Laghi di Avigliana (in particolare sul Lago Grande), sulla collina morenica di Rivoli e sulla Sacra di San Michele.
 

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