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12/03/2015Fai Sport Magazine
 
 
IL TORINO CREDE NELL'EUROPA LEAGUE
 
 


Clima sereno e fiducioso in casa del Torino alla vigilia dell'incontro degli ottavi di finale di Europa League contro i russi dello Zenit San Pietroburgo. La sconfitta patita per 3-2 in trasferta contro l'Udinese, che ha messo fine all'invidiabile serie di 12 risultati utili in campionato e 3 in campo internazionale non ha scalfito più di tanto il morale degli uomini di Ventura (nella foto di www.torinofc.it sulla sinistra insieme al suo giocatore Matteo Darmian), che anche quest'anno ha avuto il merito di saper motivare a dovere la pattuglia di giocatori a sua disposizione. Conscio di non disporre di fuoriclasse in grado di fare la differenza individualmente, il mister granata anche in questa stagione è riuscito a creare un buon affiatamento tra i suoi uomini, puntando alla forza del collettivo e alla motivazione personale dei granata, armi che hanno permesso alla sua formazione di risalire la china in campionato fino ad occupare l'8ª posizione a quota 36 punti in comproprietà con l'Inter, davanti a Milan e Palermo di una lunghezza e a un solo punto dal Genoa.

Alcune decisioni in sede di stesura della formazione o dei cambi nelle fasi calde delle partite hanno mosso qualche critica o creato incomprensioni, scelte che probabilmente lui stesso non farebbe più ma che in certi frangenti ha ritenuto fossero le mosse migliori. Ad esempio il mancato inserimento del terzino con la “licenza di segnare” Bruno Peres nella lista europea di gennaio privilegiando il centrocampista Farnerud potrebbe non essere stata proprio la scelta migliore.

Fa però da contraltare l'essere riuscito a rimotivare Quagliarella, tornato a lottare su ogni pallone, oppure aver permesso all'ultimo arrivato Maxi Lopez di inserirsi subito nel gruppo, fiducia ripagata a suon di gol che hanno reso possibile l'impresa di aver eliminato un avversario di tutto rispetto come l'Athletic Bilbao, vincendo addirittura al San Mamés dove nessuna squadra italiana era mai andata oltre il pareggio. Proprio il successo contro i baschi con un condotta di gara e un gioco entusiasmanti ha fatto rinascere l'amore per il Torino nel cuore dei tifosi granata, in molti sfiduciati e pronti a cori di protesta contro il presidente Cairo al termine del girone di andata, accusato di “braccino” nel mercato di riparazione di gennaio.

Ventura ha invece confermato di essere un vero professionista nel suo ruolo di allenatore, poco propenso a lasciarsi andare a facili critiche nei confronti di arbitraggi o di contestazioni varie, privilegiando bensì il duro lavoro negli allenamenti, fisici alternati a tattici, che hanno ripagato con risultati che apparivano solo qualche mese fa irraggiungibili mentre si sono concretizzati a nel “magico” mese di febbraio: oltre alla qualificazione agli ottavi di finale di Europa League, il Torino ha infatti espugnato San Siro sconfiggendo l'Inter e ridotto le velleità del Napoli vincendo il confronto diretto tra le mura amiche al termine di un incontro dominato dal primo all'ultimo minuto.

Nonostante queste confortanti premesse, il confronto contro i russi guidati da Villas Boas appare sulla carta ai limiti del proibito. Il loro campionato, fermo per la pausa invernale, è ripreso il 7 marzo, con lo Zenit che si è imposto con un secco 3-0 contro il modesto Ural, ribadendone la leadership con ben 7 punti di vantaggio sulle inseguitrici. Quello che fa pendere l'ago della bilancia a favore della squadra di San Pietroburgo, che si è aggiudicata la competizione continentale nella stagione 2007/08 ed è abituata a disputare i gironi di Champions League, è l'invidiabile rosa di giocatori, un patrimonio valutato in oltre 200 milioni di euro, tra i quali spicca il bomber venezuelano Josè Rondon, quest'anno già a segno in 16 occasioni, e il nazionale brasiliano Hulk, autore già di 13 reti, spalleggiati da un buon centrocampo guidato dall'argentino Garay e dalla coppia difensiva formata dall'azzurro Criscito e da Smolnikov alla guardia della porta difesa da Lodygin. Inoltre giocare a temperature abbondantemente sotto lo zero al cospetto di oltre 20.000 tifosi che dal primo all'ultimo minuto non mancheranno di incitare i loro beniamini sono gli altri fattori di svantaggio per i giocatori granata.

Per la trasferta nel gelo russo Ventura non ha voluto privarsi di nemmeno un uomo, a cominciare da Daniele Padelli e dal suo vice “storico” Luca Castellazzi. Tutti presenti anche in difesa, dai leader Matteo Darmian, Kamil Glik ed Emiliano Moretti, ai veterani Cesare Bovo e Cristian Molinaro, ai giovani Pontus Jansson, Nikola Maksimovic e Gaston Silva. Ridotto all'osso purtroppo il centrocampo guidato da Omar El Kaddouri e dal coriaceo Alessandro Gazzi, al loro fianco Giuseppe Vives, Alexander Farnerud e Marco Benassi, altro giovane in crescita costante. Tutti presenti anche gli attaccanti, con Fabio Quagliarella, Maxi Lopez, Josef Martinez e Amauri a disputarsi il ruolo di titolare.

L'assenza dell'assillo del risultato e la voglia di spingersi oltre i propri limiti potrebbero fornire l'iniezione di fiducia ai giocatori del Torino per giocarsi alla pari il passaggio del turno.
 


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