Oggi, aprendo le e-mail come di consueto, abbiamo scoperto un piccolo prezioso tesoro fatto di parole; parole che esprimevano un pensiero profondo, un vissuto specifico in cui però molti potrebbero ritrovarsi. La richiesta era quella di diffondere questa lettera e noi abbiamo subito deciso di farlo perché la sentiamo simile ad uno dei motori che ci ha spinto a riunirci come associazione, a lavorare insieme e sostenerci a vicenda. Ecco qui che la pubblichiamo: "Ora rido di me. C'ho messo anni ma ora rido di me. Rido di quei sabato pomeriggio passati a camminare tra la folla nel tentativo di nascondermi e sembrare, se non uguale, almeno simile agli altri. Di tutte le volte che ho sorriso alle battute degli amici o presunti tali, pur di non mostrare che io stessa ero parte dei racconti di cui loro ridevano. Di tutte le volte che ho tenuto nascoste le mie storie, più o meno importanti, io non pronta a raccontarle per paura di dover ammettere a me stessa quel che da sempre sapevo: ero diversa. Rido. Sorrido. Ora sorrido. Sorrido perché la vita mi ha permesso di osservare il mondo con uno sguardo unico, a volte carico di sofferenza ma sicuramente speciale. Ora rido. Eppure, basta sentirsi giudicati, anche solo per un momento, per il sentimento che hai verso la persona che ami per trasformare in un attimo quel sorriso in pianto."
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