Per le celebrazioni del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, si apre l'iniziativa –Viaggio risorgimentale in Piemonte-,organizzata dall'Associazione Dimore Storiche Italiane. Il viaggio parte da Boca (No), a Casa Cobianchi dove sabato 18 e domenica 19, viene ricordato Cesare Cobianchi,avvocato e benefattore, che fu comandante della Guardia Nazionale di Casale Monferrato durante la Prima guerra d'Indipendenza. Sabato 18, alle 17, nel parco comunale si terrà una rievocazione storica con tende e soldati in divisa risorgimentale organizzata dal Comune di Boca. Ma chi era Cesare Cobianchi?
Nasce a Intra nel 1811, da un ramo della distinta famiglia Cobianchi che nel 1800 ha dato uomini egregi nella giurisprudenza, nell'industria e delle opere sociali. Uomini che si sono distinti anche per l'impegno patriottico nelle guerre risorgimentali.
Cesare si laurea in “utroque jure” a Torino. Si trasferisce a Casale Monferrato dove svolge la professione di avvocato e di giudice di Corte d'Appello. Sposa la vedova Carolina Ganora, di Casale Monferrato, dalla quale ha due figli: Maria e Vittore, ambasciatore e ministro del Regno d'Italia. Muore a Casale Monferrato nel 1867.
Nel 1849 a Casale Monferrato, Cesare Cobianchi, in qualità di colonnello della Guardia Nazionale dirige e rinsalda un solo reggimento e pochi profughi contro le truppe austriache del maresciallo von Wimpffen, che incalzano i piemontesi dopo la sconfitta di Novara. Lo stesso 23 marzo, gli austriaci sono accolti a Casale da cannonate, sparate dalla guarnigione cittadina. Nonostante i ripetuti attacchi, Casale non cede: è infatti la notizia dell'armistizio a porre fine alle ostilità. Cesare è eletto deputato ad Acqui e Intra nelle legislature II e VI.
Casale Monferrato, tra le città "Benemerite del Risorgimento nazionale", è stata decorata con Medaglia d'Oro per le azioni altamente patriottiche compiute dalla cittadinanza nell'assedio del 23, 24 e 25 marzo 1849 e a Cesare Cobianchi ha intitolato una via cittadina.
A Boca, in provincia di Novara, Cesare amplia, la dimora di famiglia costruendo una nuova ala di pretta impronta ottocentesca. Alla sua morte lascia un'importante rendita annuale all'Opera Pia per i malati di Boca e per la dote di due ragazze bisognose del paese .
Nel 1882 il Comune di Boca gli dedica la via principale dell'abitato e nel 1884 appone sulla facciata principale della casa una lapide a ricordo.