Manta, Martedì 6 dicembre 2016, dalle ore 8:30
Agrion (Via Falicetto 24 – Manta)
In chiusura di stagione Agrion presenta i risultati delle attività di ricerca 2016 in frutticoltura. Sono stati scelti due temi di maggiore attualità: la cimice asiatica (Halyomorpha halis) e l'innovazione varietale del melo.
Nelle scorse settimane la cimice asiatica è balzata all'attenzione dei media nazionali per la spettacolare migrazione di ritorno verso i centri abitati. Ma nel corso della stagione ha imperversato nei campi, provocando danni su gran parte delle colture. E' arrivata in Piemonte nel 2013. “L'abbiamo individuata in un pescheto a Cuneo nel corso di una normale attività di ricerca – afferma Giacomo Ballari, Presidente di Agrion – Da allora, grazie all'assenza di efficaci limitatori naturali, si è diffusa in modo esponenziale, arrivando a interessare quasi tutto il territorio regionale e colpendo prima le specie frutticole, poi le orticole e il nocciolo, e quest'anno anche mais e soia. I danni sulla frutta sono stati notevoli, soprattutto su pero e pesco, con frutti deformati in seguito alle punture”.
Graziano Vittone presenterà le prove sperimentali condotte nel 2016 in collaborazione con il Servizio fitosanitario regionale, che hanno consentito di individuare le soglie di intervento, le sostanze attive utilizzabili nell'ambito di una difesa sostenibile e soprattutto gli accorgimenti colturali per contrastare le migrazioni delle cimici negli appezzamenti. La Fondazione coordina i tecnici di base che, con bollettini tecnici tempestivi alle aziende, hanno monitorato puntualmente le migrazioni e fatto in modo che gli agricoltori potessero adottare strategie di difesa e accorgimenti agronomici che hanno limitato la pressione delle popolazioni di cimici sulle colture.
Una soluzione definiva alla rottura dell'equilibrio provocata dall'introduzione accidentale della Halyomorpha si otterrà solamente con un riequilibrio naturale delle popolazioni, con limitatori autoctoni, o in loro assenza, di quelli già individuati nelle aree di origine. Luciana Tavella dell'Università di Torino illustrerà i risultati ottenuti in Piemonte e in Europa, evidenziando le prospettive per un controllo efficace e duraturo. Stefano Caruso del Consorzio fitosanitario di Modena illustrerà le strategie di difesa applicate in Emilia-Romagna, dove la cimice è arrivata per prima.
I frutticoltori piemontesi guardano al melo con giustificata attenzione. L'ambiente pedemontano è tra i più vocati in Europa e l'aumento delle superfici è già ben visibile. Le sfide globali sono impegnative e richiedono mirati progetti di valorizzazione. Lorenzo Berra di Agrion presenterà le opportunità offerte dall'innovazione varietale. Nuove tipologie di mele per aprire nuovi mercati o miglioramenti delle varietà esistenti, per poter disporre di prodotto al top di gamma. Mele innovative su cui costruire progetti che aumentino il valore aggiunto della melicoltura piemontese.
Agrion introduce e valuta i nuovi materiali. Tutte le nuove varietà disponibili a livello internazionale sono studiate in fase di prototipo. Oltre al perfezionamento dei gruppi varietali più diffusi come i nuovi cloni di Gala, saranno presentate varietà di elevata qualità e facilmente gestibili in campo grazie a resistenze/tolleranze ai patogeni chiave.
Un ottimale equilibrio vegeto-produttivo è condizione essenziale per l'efficienza di un meleto. Le indicazioni per una corretta progettazione dei nuovi impianti parte dalla mirata scelta del portinnesto. Davide Nari farà il punto su questo tema, approfondirà le linee guida di una mirata combinazione varietà/portinnesto e riferirà della sperimentazione in corso sulla nuove serie di portinnesti come il gruppo Geneva® già in valutazione sul territorio in impianti pilota.