Sabato 16 ottobre si è svolta la “Giornata mondiale dell’alimentazione”. Il tema scelto per l’edizione 2010 dalla FAO (Food and Agriculture Organization), che organizza l’evento, è “Uniti contro la fame”. Fa parte del “Progetto 1 billionhungry” , promosso sempre dalla FAO, che si prefigge di raccogliere un milione di firme entro il mese di ottobre a sostegno della seguente petizione: “Noi che sosteniamo questa petizione troviamo inaccettabile che quasi un miliardo di persone siano cronicamente affamate. Attraverso le Nazione Unite sollecitiamo i Governi a dare priorità assoluta alla eliminazione della fame fino al raggiungimento di questo obiettivo”. Chi vuole aderire può collegarsi al sito web del Ministero dell’Interno e andare al link www.1billionhungry.org dove potrà sottoscrivere la petizione per via informatica.
La Città di Nichelino da anni è impegnata sul fronte della lotta alla sottoalimentazione attraverso i progetti di cooperazione internazionale attivati in Africa nei paesi del Mali e del Burkina Faso. In Mali da tre anni è stata avviata la costruzione di nuovi pozzi in grado di raccogliere l’acqua che copiosamente arriva nella stagione delle piogge, ma che viene mal conservata. Il progetto prevede anche la depurazione e sanificazione dell’acqua che, non soltanto potrà essere bevuta da uomini e da animali di allevamento, ma anche utilizzata in agricoltura con evidente incremento dei raccolti. È stato ora messo in campo un nuovo progetto che prevede l’utilizzo di pannelli solari per dare energia alle pompe da usare per irrigare gli orti.
Sta ora partendo un analogo progetto di riqualificazione dei pozzi d’acqua del Burkina Faso, soprattutto quelli che si trovano in villaggi periferici. Sempre in Burkina Faso, nel villaggio di Ouahigouya, è stato costruito un forno da utilizzare per cuocere pizze. Nel villaggio l’alimentazione è molto monotona: l’idea è di introdurre e proporre nuovi prodotti, ad esempio il pomodoro. La formazione dei pizzaioli è affidata ai cuochi delle due pizzerie della capitale del Burkina: l’intenzione per il futuro è invece di coinvolgere nel progetto la scuola di cucina torinese Beccari che potrebbe mandare a Ouahigouya alcuni suoi maestri cuochi.