Torino, 11 novembre 2010 - Il Politecnico di Torino ha conferito oggi la Laurea Magistrale ad Honorem in Architettura a Giorgetto Giugiaro. Il prestigioso riconoscimento è stato consegnato dal Rettore dell’Ateneo piemontese, Francesco Profumo, e dal Preside della II Facoltà di Architettura, Rocco Curto, al noto designer che, grazie alle eccezionali doti di creatività e competenza tecnica, caratteristiche essenziali del buon architetto, ha contribuito in modo rilevante ad accrescere la fama internazionale dello stile italiano.
Un largo numero di rappresentanti della comunità industriale del settore automotive si è ritrovata nell’Aula Magna del Politecnico di Torino “Giovanni Agnelli” per partecipare alla cerimonia di conferimento: Italdesign è infatti recentemente entrata nel Gruppo Volkswagen e il Presidente Ferdinand Piech e l’Amministratore Delegato Martin Winterkorn hanno assistito alla cerimonia; anche l’Amministratore Delegato di FIAT Sergio Marchionne ha aderito all’invito, così come il Ministro Ferruccio Fazio, in veste privata, e rappresentanti delle istituzioni locali e del mondo produttivo regionale.
Creativo e diretto, Giugiaro ha tenuto una Lectio molto coinvolgente, con il supporto di disegni e schizzi per ricordare le tappe della sua carriera e del suo processo creativo. Sotto gli occhi degli intervenuti che affollavano l’Aula Magna del Politecnico hanno preso vita dalla carta i modelli più celebri, dalla Golf, alla Panda, all’Alfa Romeo Brera, per citarne alcuni.
“Nel ricevere questa Laurea non posso che ripercorrere con commozione i miei anni giovanili dedicati alla passione per la pittura che ha contribuito alla mia formazione unitamente agli studi tecnici”, ha ricordato Giugiaro, che ha continuato: “Quel portare avanti insieme interessi a primo istinto antitetici, mi ha favorito nella comprensione di quel mondo della creatività e del design applicato che in ogni caso fa leva su entrambe le discipline. Conoscenza tecnica e metodo di lavoro preciso improntato su basi matematiche mi hanno sorretto nella professione e mi auguro abbiano contribuito nel tempo a formare una scuola di creativi e progettisti che si sono fatti onore nel loro lavoro quando ancora a Torino non esistevano scuole specialistiche del settore”.
Nel suo intervento il Rettore Francesco Profumo ha ricordato perché si è scelto di conferire questo riconoscimento a Giugiaro: “L’attribuzione di lauree ad honorem è per il Politecnico di Torino un fatto non consueto, perché estremamente rare sono le occasioni che giustifichino l’attribuzione di un titolo così importante. Oggi quindi è un giorno davvero speciale, perché il Politecnico di Torino conferisce la Laurea ad Honorem ad un uomo dell’industria torinese che ha saputo coniugare creatività, immaginazione, visione concettuale, eclettismo e fare, e in particolare quel “fare bene”, che è un “segno caratterizzante” del nostro territorio”. Profumo ha continuato tracciando il profilo del designer torinese e ricordando come la sua figura, come quella di altri che lo hanno preceduto, deve diventare esempio per i giovani: “Giorgetto Giugiaro con il suo lavoro ci ha dimostrato in modo meraviglioso come creatività e tecnologia possano essere fonte di quella innovazione che è indispensabile per il progresso di tutti i paesi ed è una ricchezza unica per l’Italia. Pur attraverso le difficoltà del mondo del lavoro, la competitività dell’ambiente, l’alternarsi delle congiunture del mercato, ha seguito il suo percorso con estrema determinazione, proponendo, condividendo e partecipando a tutte le scelte imprenditoriali attuate in stretta sintonia con Aldo Mantovani, a cui nel 2005, in questa stessa Sala conferimmo la Laurea ad Honorem in Ingegneria Meccanica e che purtroppo oggi non è più con noi. Giorgetto Giugiaro continua a portare il suo contributo all’impresa con serietà, rigore, severità e insieme perseveranza e competenza: valori questi che il nostro Ateneo intende trasferire ai giovani attraverso la sua figura, in un contesto sociale come l’attuale, dove spesso l’apparenza e il “virtuale” rischiano di prevaricare sulla sostanza e sui contenuti”
Il Preside della II Facoltà di Architettura Rocco Curto nella sua presentazione ha definito Giugiaro come: “Una figura professionale fortemente proiettata nel futuro e trasversale tra saperi e specializzazioni, dove il progetto accomuna architettura e industrial design. Creatività, fare bene, innovazione, trasversalità, conoscenze, internazionalizzazione, proiezione verso il futuro hanno accompagnato Giorgetto Giugiaro. Tutte queste qualità sono oggi irrinunciabili, in quanto ci troviamo nel vivo di una trasformazione, grande, epocale, dell’economia e della società, di cui l’architettura è rappresentazione. Tutte queste qualità devono essere non patrimonio di singoli e di figure eccezionali come Giorgetto Giugiaro ma esempio per i nostri studenti e fattori comuni per gli architetti, i designer, gli specialisti, i dirigenti del futuro”.
La vita intensa di Giugiaro è stata raccontata con aneddoti e soprattutto tante immagini delle sue creazioni nella Laudatio tenuta dalla professoressa Gabriella Peretti, che ha poi ricordato le motivazioni ufficiali del conferimento: “Per la sua capacità, con grande visione anticipatrice di futuro, di intuire le aspettative del committente e del mercato; per la sua capacità di coniugare processo creativo e progetto costruttivo; per l’attenzione al soddisfacimento dei requisiti che sono anche le basi del fare architettura; per la competenza nel risolvere l’intuizione formale con tecnologie e tecniche efficaci e per la sensibilità nella comprensione e anticipazione della cultura e della domanda; per la passione e l’entusiasmo nel trasferire la sua competenza e la sua conoscenza agli altri, il che significa garanzia di continuità e di futuro alla sua esperienza”. La professoressa Peretti conclude poi con un augurio: “Ci auguriamo che Giugiaro possa collaborare, come ha già fatto in passato, con la Facoltà di Architettura perché il suo apporto, la sua esperienza e competenza potranno, senza dubbio, arricchire il percorso formativo dei nostri studenti, futuri architetti”.