Lunedì 17 gennaio, ore 18.00, Cinema Romano sala 3 (Galleria Subalpina, Torino) - Ingresso libero
Intervengono:
Luciano Sovena, Lorenzo Ventavoli, Steve Della Casa e Vittorio Sclaverani
In linea con i festeggiamenti di “Italia 150”, l’Associazione Museo Nazionale del Cinema presenta l’anteprima torinese di “ma che Storia…” (Italia, 2010, 78’), il film documentario di Gianfranco Pannone che ripercorre il cammino del nostro Paese nei suoi primi 150 anni di unità nazionale, raccontati attraverso documenti, cinegiornali tratti dagli “Archivi Luce”, brani letterari e musica popolare in un lungo viaggio per capire meglio chi siamo.
“Mi sono più volte chiesto se, come me, - ha dichiarato il regista - anche la gente di questo Paese creda che la storia d’Italia, specie quella unitaria, sia difficile da rinchiudere in risposte nette, univoche. Ecco perché ho sentito il bisogno di questo film e di intitolarlo ‘ma che Storia’. Il nostro Risorgimento ha in sé qualcosa di grandioso che va ricordato e anche difeso. Per questo motivo non mi sono soffermato solo sulle miserie degli italiani, ma attraverso l'utilizzo della nostra grande musica, quella di Verdi e quella composta dai canti popolari, ho voluto rappresentare un paese vivo".
Presentato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia e premiato come miglior film documentario al 3° Festival del Cinema Italiano di Madrid, il docu-film di Pannone, prodotto e distribuito da Cinecittà Luce, racconta non solo il paese degli statisti, quelli che hanno fatto la "Storia", ma l’Italia della gente, degli scrittori (con brani letti, tra gli altri anche da Leo Gullotta e Ugo Gregoretti), e soprattutto, della musica, in una selezione curata dall’etnomusicologo Ambrogio Sparagna.
La proiezione sarà introdotta da Luciano Sovena (Amministratore Delegato di Cinecittà Luce), Lorenzo Ventavoli (Presidente di Torino Film Festival), Steve Della Casa (Presidente onorario dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema) e Vittorio Sclaverani (Presidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema).
• SINOSSI
Il Risorgimento in un racconto lungo 150 anni: gioie e dolori di un paese grande e complicato.
Un viaggio tragicomico nella nostra storia attraverso il lungo e faticoso percorso unitario italiano. Mazzini, Garibaldi, Cavour…, nomi che oggi ci arrivano lontani, ma che così lontani non sono.
Una grande rivoluzione quella del Risorgimento, salutata come vera e propria epopea nell’800, ma ridimensionata nel secolo successivo dal “male oscuro” italiano.
Potere, intellettuali e popolo, un rapporto difficile, spesso violento e non privo di cinismo, che di fatto ha impedito il formarsi di un sentimento nazionale condiviso. E poi, un popolo di contadini quello italiano del primo novecento, via via cancellato dalle ideologie e da un’ansia del “nuovo” che hanno finito con l’emarginare tradizioni, consuetudini, affetti.
Il racconto di questa epopea a metà, si sviluppa tra i cinegiornali e i documentari, dell’archivio Luce, dagli anni dieci agli ottanta, che attraversano non senza retorica la storia nazionale; un sentimento critico e amaro, anche ironico, tutto presente nelle parole di scrittori e poeti di estrazione politico-culturale diversa; e, vero e proprio controcanto, suoni ed espressioni del popolo, che raccontano gioie e dolori di una storia ricca e violenta. Così il sobrio ricordo di uno zio morto nella Grande guerra risvegliato da Vittorio Foa, si incontra con le strofe cantate di Raffaele Viviani contro ogni guerra, per poi scontrarsi con i retaggi fascisti della storia nazionale, affidati agli impeti di un popolo che si vuole guerriero ad ogni costo.
Un Paese, come ci ricorda Alberto Arbasino, cresciuto a marcette, celebrazioni, lustrini, lumini, icone, fino all’inevitabile rigetto. Un Paese incapace di mettersi in discussione, di elaborare i propri lutti, di guardarsi dentro, tutto proteso verso un finto nuovo che ha finito col procurare grandi tragedie partorite da folli illusioni. Un Paese che si potrebbe dire morto, se non fosse che gli appartengono pagine straordinarie di storia e letteratura oltre che una ricchezza antropologica unica.
• BIOFILMOGRAFIA di Gianfranco Pannone
Gianfranco Pannone (Napoli 1963) vive e lavora a Roma. Tra il 1990 e il 1998 ha prodotto e diretto la trilogia composta da Piccola America, Lettere dall’America, L’America a Roma e nel 2001 Latina/Littoria. Tra gli altri medio e lungometraggi ricordiamo Pomodori (1999), Sirena operaia (2000), Pietre, miracoli e petrolio (2004), Io che amo solo te (2005), Cronisti di strada (2006) Il sol dell’avvenire (2008).
I suoi film documentari gli sono valsi partecipazioni e riconoscimenti in molti festival italiani e internazionali. Insegna Cinema documentario al Dams dell’Università Roma Tre e regia all’Accademia dell’Immagine dell’Aquila. Quest’anno con M. Balsamo ha scritto il libro L’officina del reale.
2009 Immota manet
2008 Il sol dell’avvenire
2007 Benvenue chez Giuseppe
2006 Cronisti di strada
2006 100 anni della nostra storia (co-regia Marco Puccioni)
2005 Io che amo solo te
2004 Pietre miracoli e petrolio
2002 Cerimonie: gli italiani, la Chiesa, lo Stato
2001 Latina / Littoria
2001 Viaggio intorno alla mia casa
2000 Sirena operaia
2000 Ferie: gli italiani e le vacanze
1999 Pomodori
1998 L’America a Roma
1997 Ombre del Sud
1995 Lettere dall’America
1991 Piccola America
1989 La giostra
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