La maschera, il comico, la Commedia dell’Arte nel tempo del Carnevale.
Il festival è nato nel 2005 per la valorizzazione e la diffusione della maschera comica e del teatro popolare tra tradizione e innovazione.
MascheraFest 2011 accoglie le presenze di Mimmo Cuticchio, straordinario “puparo” depositario e interprete dell’arte del Cunto, di Carlo Boso (fondatore e direttore del TAG Teatro di Venezia negli anni ’80, ora direttore de TDA THEATRE DELL’ARTE - Parigi) con uno spettacolo che fa rivivere una tra le maschere più famose dell’antica Improvvisa, ovvero Scaramuccia, e di Antonio Fava (attore, regista e studioso, direttore di Ars-Comica e della Scuola Internazionale dell’Attore Comico) con uno spettacolo da e su L’Amante Militare di Carlo Goldoni, scritto su uno scenario originale di Commedia dell’Arte. Chiude il festival Viviana Porro all’insegna delle maschere e dei caratteri contemporanei.
Alla sesta edizione si affianca l’evento internazionale II Giornata della Commedia dell’Arte – Global Day 2011 che farà di Torino (per un giorno) la capitale mondiale della Commedia dell’Arte e avrà luogo presso gli spazi della Cavallerizza Reale e non solo il 25 febbraio 2011.
L’evento è proclamato da SAT progetto incommedia.it (di cui Santibriganti Teatro è socio fondatore), associazione internazionale che riunisce e rappresenta tra i maggiori artisti, compagnie e operatori della Commedia dell’Arte, e organizzata da Santibriganti Teatro.
L’evento è patrocinato da UNESCO Commissione Nazionale Italia e dall’ ITI – International Theatre Institute.
MascheraFest – Garybaldi fuori
sabato 19 febbraio 2011 ore 17 parata di strada
ore 21 spettacolo in teatro prima regionale durata 60’
Carlo Boso / Théâtre dell’Arte (Paris)
Scaramuccia
drammaturgia e regia Carlo Boso
con Fabio Gorgolini, Nicolas Marthot, Adeline Hocdet, Audrey Saad, Clothilde Durupt, Adrien Zerbib, Gustavo Araujo, Ciro Cesarano, Sophie Magnaud
direzione musicale Benoît Combes
scherma artistico Bob Heddle Roboth
pantomima Pawel Ruba e Elena Serra
coreografie Nelly Quette
maschere e scene Stefano Perocco di Meduna
costumi Marie Grammatico, Virginie Stucki
Uno spettacolo storico, nato all’inizio degli anni ’80 grazie alla collaborazione di Carlo Boso (uno dei più affermati e noti registi del teatro europeo indiscusso esperto di Commedia dell’Arte) e del Tag Teatro di Venezia, che riscosse successo in ogni dove. E’ stato ricreato nel 2007 allo Studio Teatro di Montreuil, e presentato in vari contesti internazionali come il Festival di Avignone, il Festival de Mascaras y Teatro Corporal di Lisbona, il Festival di Mimo di Reus (Barcellona), da questa compagnia multietnica e multidisciplinare, accomunata dall’apprendimento delle tecniche della Commedia dell’Arte. Scaramuccia è un personaggio simbolo, inventato dal grande Tiberio Fiorilli nel 1600, ha attraversato i secoli per giungere a noi con la sua furbizia e abilità, qui torna al suo villaggio dalla guerra e deve continuare a combattere, ma contro la povertà.
Carlo Boso si è diplomato al Piccolo Teatro di Milano e ha preso parte ad una cinquantina di creazioni dirette da registi quali Massimo Castri, Peppino De Filippo, Dario Fo, Giorgio Strehler e Ferruccio Soleri; come autore Boso ha redatto una quarantina di testi e, in qualità di regista, ha diretto opere di Brecht, Shakespeare, Pirandello, Goldoni, Molière e molti altri; è stato inoltre direttore artistico del Festival di Montmartre a Parigi e del Carnevale di Venezia; nel 2004 ha fondato l’Académie Internationale des Arts du Spectacle all’interno degli Studi Cinematografici realizzati da Charles Pathé nel 1904 a Montreuil.
“Canto, danza, mimo, musica, scherma, saporite strizzate d’occhio all’attualità, i nove attori in costume non si danno requie. Tutti gli ingredienti sono raccolti per scatenare le risate d’un pubblico sempre coinvolto” Le Dauphiné Libéré luglio 2007
www.myspace.com/theatredellarte
Piemonte Movie: la settima arte a Settimo
Da questa stagione anche il cinema approda al Teatro Garybaldi con Piemonte Movie: il prestigioso festival cinematografico presenterà nel foyer, prima e dopo lo spettacolo, i più interessanti corti dei videomakers piemontesi.
Sotto casa di Baiardini, Bellunato, Ciocia, Parecchini (2009) Italia 8 min.
Torino, inverno 2009: tre ragazzi vivono situazioni abitative difficili, uno è in una baracca, l’altro è senza fissa dimora e il terzo sta in una casa-famiglia.
MascheraFest
sabato 26 febbraio 2011 ore 21
Mimmo Cuticchio (Palermo)
Il cunto
Associazione Figli d’Arte Cuticchio
In una piazza fatiscente, proiettato sul muro senza ombre di una casa, un uomo vestito semplicemente, costringe l’attenzione, con un gesto autoritario, di un pubblico misto. Racconta le imprese dei Reali di Francia, di banditi leggendari. Sono trame del ciclo carolingio, che sopravvivono nell’opera dei pupi. “Il cuntastorie è un suscitatore di spettacolo, possiede regole, trucchi che trascendono la testualità e si iscrivono nell’effimera arte dello spettacolo” spiega Mimmo Cuticchio, notorio maestro, nonché direttore dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio che, riconosciuta dal Ministero, valorizza al massimo le tecniche di queste peculiari marionette siciliane e quelle dei raccontastorie, in un teatro di verità e poesia.
LA FASCINAZIONE DELLA PAROLA
Ovvero “Le Visioni del Suono” (presentazione a cura della compagnia)
La fascinazione della parola sembra un concetto vago e fumoso, ma nelle culture orali la permanenza di un racconto è affidata alla memoria degli uomini, non alla scrittura, e quanto più la storia è seducente tanto più colpisce i cuori degli ascoltatori e può sperare di sopravvivere nel ricordo.
La fabulazione appartiene infatti ad una particolare modalità della comunicazione umana. La sua materia è formata per lo più da un racconto ma le sue forme non riguardano la letteratura, anzi si oppongono all’immobilità del testo scritto per consegnarsi all’impermanenza dell’evento.
Il discorso del raccontare è dunque affidato all’impermanenza della voce, il suo contesto è unicamente quello in cui si manifesta e la sua efficacia dipende dalle reazioni emotive di chi lo fruisce. Anche se è premeditato e procede secondo una certa strategia, il suo andamento può cambiare sino a modificare le sue parti e la propria durata: esso possiede l’imprevedibilità di un evento e la fascinazione è lo strumento che lo rende memorabile.
I raccontatori sono i professionisti di questa fascinazione ed è per questo che in diversi ambiti nel mondo teatrale la fabulazione orale è oggetto di interessanti attenzioni.
Il cuntista siciliano è un fenomeno particolare, si tratta di un fabulatore la cui tecnica si discosta considerevolmente dal più noto cantastorie. Non c’è traccia di canto nel cunto, tuttavia un particolare schema drammaturgico, profondamente legato all’improvvisazione, è arricchito da una recitazione ritmica basata sull’alterazione del respiro. L’interesse di questa tecnica recitativa e drammaturgica è strettamente legato alla comunicazione teatrale, infatti il rapporto che lega il cuntista al pubblico è molto vicino a quello che unisce l’attore alla sua platea. Il potere misterioso che appartiene alle parole dei fabulatori va oltre il senso del testo scritto. Si iscrive nei ritmi, nei toni di voce e nelle sottolineature espressive di cui è capace la grana vocale. Crea una permanenza insolita del verbo e un controllo spaziale deliberato dall’aura vocale. Nel caso del cuntista, dei fabulatori e degli attori, essa è una prassi e produce una fascinazione forse simile a quella che in altri tempi e in altri luoghi i racconti “le mille e una notte” erano capaci di sospendere il tempo. Nell’ ‘800 un intero ciclo del cunto durava nove anni; constava di 3000 episodi, per due ore al giorno e comprendeva l’intera epopea dei paladini di Francia.
Mimmo Cuticchio, allievo di Peppino Celano, per quanto c’è dato sapere, è oggi l’unico erede di questa forma teatrale.
www.figlidartecuticchio.it
Piemonte Movie: la settima arte a Settimo
Metamorfosi di Giuseppe Leto (2009) Italia 4 min.
L’occhio della videocamera cattura la trasformazione di alcuni luoghi di Settimo Torinese e di Torino; mutamenti avvenuti a vista, ma rivelati efficacemente solo dal mezzo meccanico.
MascheraFest – Garybaldi fuori
sabato 5 marzo 2011 ore 17 parata di strada
ore 21 spettacolo in teatro prima regionale durata 120’ con intervallo
Antonio Fava / MaMiMò (Reggio Emilia)
L’amante militare
regia Antonio Fava
con Luca Cattani, Maurizio Corradini, Cecilia Di Donato, Camillo Fabiani,
Sara Fenoglio, Valentina Ghianda, Marco Maccieri, Marco Merzi,
Tommaso Ronda, Giovanni Rossi, Angela Ruozzi e Alessandro Vezzani
scene Fabrizio Ori costumi Ines e Lina Costi luci Antonio Fava
ArsComicA e Centro Teatrale MaMiMò
L’Armata Spagnola è acquartierata in una città di Lombardia, in attesa di ordini e del battesimo del fuoco. La figlia di Pantalone, Rosaura, ed il giovane ufficiale Don Alonso, ospitato nella casa del Vecchio, sono decisi a sposarsi una volta finita la guerra. Pantalone non vede di buon occhio il matrimonio della figlia con un soldato di passaggio. La casa della bella vedova Beatrice è la base dell’ufficiale Don Garzía, che approfitta della donna, innamorata di lui e desiderosa di convolare a nozze. Il militare, naturalmente, non ne vuole sapere. Di garbuglio in garbuglio si aggroviglia e snoda questa spassosa commedia, suggellandosi con un atteso lieto fine.
Il Centro Teatrale MaMiMò è un polo culturale formato da professionisti di Reggio Emilia, attivo dal 2004, con sede negli spazi comunali dell'Officina delle Arti. Al suo interno sono attive una Compagnia e una Scuola di Teatro.
L’obiettivo degli attori della compagnia, per la maggior parte formatisi alla Scuola d'Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, è quello di mantenere un gruppo di lavoro stabile che, attraverso una continua attività di perfezionamento e scambio artistico, si proponga come punto di riferimento teatrale produttivo del territorio. L’ensemble diretto da Marco Maccieri pratica un teatro al contempo colto e popolare.
www.ctmteatro.it
Piemonte Movie: la settima arte a Settimo
Tora chan di Como, Cutrì, Echise, Gori (2009) Italia 6 min.
Kyoto: un monaco zen, assorto dalla bellezza del giardino del monastero, ne rastrella accuratamente la sabbia. Un fastidioso gatto però mette a dura prova la pazienza del religioso.
Speciali: Festa della Donna - MascheraFest
martedì 8 marzo 2011 ore 21
durata 75’
Viviana Porro
Aspetto
Uno spettacolo che si svolge nella stazione di Ovunque. Il titolo potrebbe significare o sala d'aspetto o aspetto fisico, continuamente plasmato nei numerosi personaggi che lo animano. Ci si potrà imbattere nella prima fidanzata di Vasco Rossi, incredibilmente sopravvissuta, nella mamma di Batman, in un'attricetta speranzosa di ricevere una parte in un film di Tinto Brass e forse anche in qualche personaggio famoso in cerca di una coincidenza. Viviana Porro è attrice, imitatrice, cantante; ha lavorato spesso in televisione, su Canale 5, Rai 1, Rai 3, Italia 1 e ha fatto moltissimo cabaret, anche allo Zelig e al Ciak di Milano.
Viviana Porro è diplomata al centro di formazione teatrale “A. Blandi” di Torino. Seguono alcune note dal suo curriculum artistico
TEATRO
La Cantantrice Calva - Teatro delle 10 di Massimo Scaglione -1991
CABARET
Il Buttafuori - Concorso di Cabaret, 1a classificata, 1991 - 2° Festival degli Imitatori, 1a classificata, Milano, 1991 - Riccio d'oro, Premio come artista emergente, 1992 - Premiazione di Gommapiuma, Teatro del Giglio di Lucca, 1994 - Maratona di Fonopoli con Renato Zero Piper di Roma, 1994 - Musica per una speranza con Marco Columbro, Viareggio, 1994 - Festival Città di Lerici, 1a classificata, 1998 - Primo Festival del Cabaret Femminile 1a classificata Ferrara 1999 - Sesto Festival del Cabaret Emergente, 1a classificata, Modena 1999
CINEMA
“Ferdinando e Carolina” di Lina Wertmuller - Dama borbonica - 1998
"Che bella estate" - Vincitore del Concorso Corto Comico - 2005
www.vivianaporro.it
Piemonte Movie: la settima arte a Settimo
Ali di cera di Hedy Krissane (2009) Italia 7 min.
Un naufrago approda su una bellissima spiaggia. Quando si imbatte in un cartone di pizza capisce di essere in Italia. La sua gioia è incontenibile.
Al termine tarallucci e vino con artisti e pubblico. Apertura cassa teatro un’ora prima dello spettacolo.
Come arrivare al Garybaldi: bus 49 (a trenta metri), Stazione FS ( 5 minuti a piedi)
Informazioni prenotazioni e dettagli sui biglietti http://www.santibriganti.it/garybaldi/pdf/libretto11.pdf
www.santibriganti.it Santibriganti Teatro tel +39 – 011 – 643038 (dal lun. al ven. ore 10.30-13 14–18)
Teatro Garybaldi +39 – 011 – 19706731
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