Nel terzo trimestre 2010 le esportazioni in provincia di Novara sono cresciute complessivamente del 17,4%, di poco inferiori alla media nazionale (+18,1%) e all’incremento registrato nel Novarese del secondo trimestre dell’anno: +21,3%. Nel periodo gennaio-settembre 2010, invece, l’export novarese è cresciuto del 15,6%, contro il +14,3% italiano. Lo rivelano i dati dell’Osservatorio sull’export elaborati dalla Fondazione Edison in collaborazione con l'Associazione Industriali e la Camera di Commercio di Novara.
«Le sole esportazioni manifatturiere del Novarese – spiega Marco Fortis, economista e vicepresidente della Fondazione Edison, che coordina la ricerca – nei primi nove mesi del 2010, hanno raggiunto i 2,7 miliardi di euro (+15,6%), trainate dai prodotti alimentari (+39,6%), dai mezzi di trasporto (+36,8%), dagli articoli farmaceutici e botanici (+34,7%) e dalle sostanze e prodotti chimici (+34,5%). L’export del comparto macchine e apparecchi meccanici, che in valore rappresenta quello più importante per il territorio, è cresciuto del 12,2%, mentre l’export delle “macchine di impiego generale”, aggregato in cui rientrano la rubinetteria e il valvolame, è cresciuto del 9,8% proseguendo l’andamento positivo nei primi due trimestri dell’anno». Anche il comparto dei prodotti tessili e dell'abbigliamento ha continuato a crescere (+9,7%, dopo il precedente +4,7%) grazie al buon andamento degli articoli di abbigliamento, in aumento del 17,4%. Ancora in contrazione è risultato, invece, l’export dei filati di fibre tessili (-4,6%) e dei tessuti (-19,3%), anche se la caduta è rallentata rispetto ai precedenti -13,2% e -22,6%.
L’Unione europea a 27 membri si conferma la destinazione principale delle manifatture novaresi (64%), in crescita del 13,6% tra gennaio e settembre 2010. In crescita risultano anche le esportazioni verso i Paesi Extra Ue-27 (+19,3%), che nel periodo in esame hanno rappresentato il 36% dell’output manifatturiero della provincia. Tra i singoli mercati di sbocco gli incrementi più forti si sono avuti nell’export verso i Paesi Bassi (+23,1%), il Regno Unito (+22%) e la Spagna (+20,7%). Germania, Francia e Svizzera, con rispettivamente 441, 395 e 323 milioni di euro di export, si confermano i principali Paesi di destinazione, con crescite rispettivamente del +10%, +10,4% e +19,8%.
Germania e Francia si trovano, rispettivamente, al primo e al secondo posto anche nella classifica dell’import di manufatti da parte del Novarese. Ma dalla Germania si è registrata un calo dell’import del 4%, mentre dalla Francia si è osservata una crescita del 49,7%, riproponendo un andamento analogo a quello del primo semestre 2010. «Importanti – aggiunge Fortis – sono le crescite delle importazioni provenienti da Irlanda e Lussemburgo (rispettivamente +268,3% e +194,1%), ma anche da Tunisia e Cina (+42,4% e +17,6%). In calo, invece, l’import da Paesi Bassi (-1,2%) e Belgio (-9,4%). Da segnalare, nel solo terzo, il superamento della Cina ai danni della Francia tra i principali paesi dell’import novarese».
Per quanto riguarda le principali specializzazioni manifatturiere della provincia di Novara, le “macchine di impiego generale” (rubinetteria e valvolame), e il tessile-abbigliamento, la ricerca (disponibile integralmente sul sito www.ain.novara.it, nella sezione “Studi e ricerche”) riporta i seguenti dati.
«Nell’export di macchine (ed apparecchi) di impiego generale il terzo trimestre del 2010 evidenzia un andamento discordante tra il livello provinciale e il livello nazionale: nonostante l’incertezza della congiuntura l’export novarese è infatti cresciuto dell’8,5%, confermando l’andamento già evidenziato nei primi due trimestri dell’anno, mentre quello italiano si è ridotto dell’1,7%. Il dato cumulato relativo ai primi nove mesi del 2010 indica, invece, una crescita delle esportazioni del comparto pari al +9,8% a livello provinciale e pari al +6,5% a livello nazionale. Come nel primo semestre dell’anno, anche nel periodo gennaio-settembre le esportazioni sono aumentate verso tutti i principali paesi di destinazione delle macchine novaresi, fatta eccezione per la Grecia (-6,9%), alle prese con una profonda crisi economica, gli Stati Uniti (-6,8%), dove la crisi dell’edilizia continua a farsi sentire, e il Regno Unito (-3,8%). Particolarmente sostenuta appare la crescita dell’export verso la Cina (+70,2%), che infatti subentra alla Russia tra i principali paesi di destinazione dell’export novarese di rubinetteria-valvolame. Molto buona anche la crescita dell’export verso la Spagna (+31,4%). Francia e Germania si confermano i principali Paesi di sbocco dell’export del comparto; in particolare, l’export verso la Francia, pari a 124 milioni di euro, nel primi nove mesi del 2010 è cresciuto del 5,3%; quello verso la Germania, pari a 83 milioni di euro, è cresciuto dell’8,1%».
«Per quanto riguarda il settore del tessile-abbigliamento, sia a livello nazionale che a livello provinciale nel terzo trimestre dell’anno le esportazioni confermano il buon andamento già osservato nel secondo trimestre, dopo un lungo periodo di contrazioni: l’export nazionale del comparto è infatti cresciuto del 15,4%, mentre l’export provinciale è aumentato del 24,4%. Nel periodo gennaio-settembre, l’incremento a livello nazionale è stato pari al +6,7%, quello a livello provinciale pari al +10,6%. Nei primi nove mesi dell’anno gli incrementi più forti si sono registrati nell’export verso gli Stati Uniti (+38,2%), la Svizzera (+32%), la Spagna (+30,9%) e la Repubblica Ceca (+27,1%). Ancora in calo l’export verso la Germania (-14,2%), la Tunisia (-13,2%) e il Messico (-8,2%). Svizzera, Francia e Germania si confermano i principali Paesi di sbocco dei prodotti tessili e dell’abbigliamento della provincia di Novara, con rispettivamente 50, 27 e 15 milioni di euro di export».