Al coro di voci del nuovo partito si unisce anche Valerio Liboni, il cantante dei Nuovi Angeli. E lanciano insieme anche loro una petizione popolare.
«L’Ospedale Valdese merita di essere salvato, punto e basta. E non è certo una questione di voti, qui. La sanità è argomento primario, super partes rispetto alla politica: e pertanto non è barattabile con una manciata di schede elettorali». Così esordisce Giacinto Marra, Presidente e Fondatore degli Azzurri Italiani nonché Candidato Sindaco per Torino 2011. «Non è possibile privare un intero quartiere di una struttura sanitaria di primaria importanza quale quella di San Salvario», prosegue. Aggiunge invece Paola Bonamico, Segretario Politico degli Azzurri Italiani: «Sono testimone del valore intrinseco delle cure del Valdese, così come della sua organizzazione pronta ed efficiente. Come donna e cittadina sottolineo il fatto che l’attuale giunta regionale ha il dovere - morale prima che politico - di dare risposte concrete e prodigarsi affinché sul futuro di questo ospedale non gravi una pesante ipoteca». Conclude invece Giacinto Marra: «Il Valdese appartiene a tutti, indistintamente. Difendiamolo insieme. Noi sosteniamo infatti la petizione popolare della gente del quartiere già in atto a livello spontaneo nei vari bar e locali pubblici». E lancia l’invito: «Doverosa dunque la mobilitazione collettiva della città tutta in tal senso. A partire dal prossimo weekend anche presso i nostri gazebo sarà possibile sottoscrivere l’appello pubblico per impedire lo smantellamento dell’ospedale, della cui consegna presso i competenti uffici comunali e regionali mi farò personalmente carico»., conclude Marra. Gli fa eco Valerio Liboni, torinese doc, cantante e leader dei Nuovi Angeli, storico gruppo del pop italiano. «San Salvario senza il Valdese è come Pisa senza la Torre. Lo considero un’eccellenza di questa città in fatto di sanità», spiega l’artista. «Lodevole e concreta l’iniziativa degli Azzurri Italiani: andrò a firmare personalmente presso il loro gazebo», dichiara. «Da anni mi avvalgo della professionalità e la cordialità dei medici di questo ospedale, e li ringrazio tutti in prima persona per l’elevato livello di specializzazione. Devono restare al loro posto, non si discute».
Maurizio Scandurra
Ufficio Stampa per AZZURRI ITALIANI